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06 maggio 2024, Aggiornato alle 18,18
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Politiche marittime

Una sola donna tra i piloti. La parità di genere nei porti è lontana

Gli ultimi dati di Assoporti e Wista Italy fotografano uno shipping che sta dando più spazio alla parità di genere, ma non nei ruoli dirigenziali e in quelli operativi

Costanza Musso, presidente di Wista Italy (Grendi Trasporti/youtube)

Su 1,2 milioni di marittimi nel mondo le donne rappresentano solo il 2 per cento del totale, di cui la gran parte impiegate nel settore crocieristico (dati International Maritime Organization). In Italia questo due per cento scende ulteriormente. Nelle 16 autorità di sistema portuale c'è solo una donna a ricoprire un ruolo apicale, la segretaria generale del sistema del Mare Adriatico Settentrionale, Antonella Scardino. Allargando il discorso agli impieghi generali la situazione migliora. Secondo i dati aggiornati di Assoporti, a fronte di un numero totale di 1,363 dipendenti nelle autorità portuale le donne sono 592, il 43 per cento del totale. Se si considerano solo i ruoli dirigenziali, però, la quota scende al 22 per cento.

Passando agli impieghi operativi, secondo i dati incrociati di Assoporti e Wista, l'associazione delle donne nello shipping, nei servizi tecnico-nautici troviamo: una sola pilota donna, tre rimorchiatrici (a Brindisi, Cagliari e Venezia); nessuna ormeggiatrice; una donna gruista, a Genova. Infine, nei direttivi delle associazioni di categoria non ci sono donne tra terminalisti, figurano due in Confitarma e una in Assarmatori.

«Nel settore marittimo e portuale la parità di genere è una strada ancora lunga da perseguire. La nostra associazione nazionale, insieme a Wista International, lavora quotidianamente per sviluppare e diffondere tre obiettivi fondamentali: inclusione, valorizzazione e potenziamento delle donne nel commercio e nel settore marittimo», commenta Costanza Musso, presidente di Wista Italy, l'associazione delle professioniste dello shipping da sempre attiva sul tema della parità di genere, che plaude in proposito all'iniziativa lanciata un anno fa da Assoporti per promuovere l'impiego femminile nel settore logistico, sia a livello operativo che amministrativo. È il progetto Women in Transport-the challenge for italian ports, nell'ambito di un "patto per la parità di genere.

Secondo Musso il gap occupazionale e salariale sono «due facce della stessa medagli. Occorre abbattere gli stereotipi di genere. Wista c'è e contribuirà con impegno e determinazione ad un dibattito costruttivo con tutte le parti con proposte concrete da realizzare con urgenza». 

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Tag: lavoro