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14 maggio 2025, Aggiornato alle 21,28
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Infrastrutture

Trieste, concessione cinquantennale per Siot

La Società Italiana per l'Oleodotto Transalpino, nello scalo giuliano dal 1967, pagherà un canone annuo di 172mila euro


E' stata firmata ieri a Trieste la nuova concessione cinquantennale alla Siot (Società italiana per l'oleodotto transalpino spa) che prevede un canone annuo di 172mila euro per un totale di otto milioni e 600mila.


La Siot, che sviluppa circa tre quarti dei traffici del porto di Trieste, fornisce il 90% del fabbisogno di petrolio dell'Austria, il 40% della Germania, il 50% della Repubblica Ceca. L'oleodotto del sistema Tal (Transalpine pipeline) è lungo 753 chilometri e rifornisce otto raffinerie con un ruolo strategico per l'approvvigionamento energetico del centro Europa. Al Terminale Marino di Trieste – dove Siot è presente dal 1967 - nel 2014 sono giunte 521 navi per un volume di greggio sbarcato di 41,5 milioni di tonnellate.


Per il commissario straordinario dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, si tratta della "concessione più importante della portualità italiana. Siot - ha precisato - è il motore del nostro scalo, non solo perché rappresenta il 75% del volume dei traffici totali, ma anche per le rilevanti ricadute economiche che genera sul nostro territorio. Con questa concessione – ha aggiunto D'Agostino -  la società potrà continuare a operare e investire a Trieste nel lungo periodo".


La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha invece spiegato che "il rilancio del porto di Trieste passa prima per il consolidamento dell'esistente; la firma di oggi va in questo senso e la Siot prevede di investire 20 milioni di euro all'anno. Con gli occupati, l'indotto e le tasse – ha concluso la Serracchiani - la Siot è una delle aziende più importanti e lascia ricchezza sul territorio".

Nella foto (da sin.) Debora Serracchiani, Ulrike Andres (presidente gruppo Tal) e Zeno D'Agostino