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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Sul cargo aereo quasi un quarto dell'export italiano. Il cluster riunito a Milano

Dall'analisi del settore, emerge però un gap tra il nostro sistema aeroportuale e quello dei principali competitor europei


Il cargo aereo rappresenta il 22,6% del valore dell'export italiano al di fuori dell'Unione europea. Quasi un quarto, dunque, di un mercato fondamentale per l'economia dell'Italia, Paese tradizionalmente vocato all'export. Tuttavia, è ancora grande il gap tra il nostro sistema aeroportuale e quello dei principali competitor europei: Milano Malpensa e Roma Fiumicino, infatti, movimentano solo il 7% delle merci europee, mentre i primi tre aeroporti - Amsterdam, Parigi e Francoforte ne movimentano il 55%. E per analizzare le ragioni di questa differenza, si è tenuto martedì a Milano il convegno "Osservatorio Cargo Aereo: diamo i numeri!" durante il quale Anama e il Cluster Cargo Aereo hanno presentato lo studio "Il trasporto aereo merci in Italia: efficacia ed efficienza rispetto ai principali competitor europei", realizzato in collaborazione con EY con l'obiettivo di raccogliere dati sui due principali aeroporti cargo italiani - Milano Malpensa e Roma Fiumicino – per valutarne la competitività rispetto alle principali realtà aeroportuali europee: Amsterdam, Bruxelles, Parigi, Madrid, Francoforte, Monaco, Lipsia, Liegi, Lussemburgo e Zurigo.

Le cause del gap

Dove origina quindi il gap evidenziato dallo studio? L'indagine dell'Osservatorio Cargo Aereo cerca di dare una risposta a questa domanda, analizzando e approfondendo alcuni aspetti che risultano essere determinanti per la competitività di un aeroporto:

- Infrastrutturazione: Fiumicino e Malpensa fungono da fanalini di coda su numerosità dei magazzini (5 unità a Fiumicino e 6 unità a Malpensa rispetto alle 50 di Frankfurt Main) e dimensione dei magazzini (25.000 mq a Fiumicino e 70.000 mq a Malpensa rispetto a Paris Charles de Gaulle con 700.000). Fiumicino e Malpensa, inoltre, hanno ampi margini di miglioramento su accessibilità e servizi per camion e autisti. Un altro dato che merita attenzione è il modello di concessione degli spazi aeroportuali: in 8 dei 12 aeroporti presi in analisi (ad esclusione di quelli italiani, di Bruxelles e di Zurigo) la gestione degli scali è pubblica o a forte partecipazione pubblica.

- Flussi di traffico: in termini di numero di destinazioni, Malpensa e Fiumicino si collocano in fondo alla classifica, rispettivamente all'ultimo posto (con 51 destinazioni) e al quartultimo posto (con 90 destinazioni), contro Amsterdam Schiphol (431), seguito da Paris Charles de Gaulle (364) e da Frankfurt Main (300); tuttavia, mentre Roma Fiumicino si colloca all'ultimo posto per merci movimentate, Malpensa si colloca al 7° posto del panel sia per merci totali sia per merci in import ed export, evidenziando una crescita nell'ultimo decennio del 6,9%, la terza più alta fatta registrare dagli scali del panel, dopo Leipzig Halle (CAGR +9,8%), Paris Charles de Gaulle (CAGR +8,4%);

Operatività e servizi: Fiumicino e Malpensa si collocano su livelli di saturazione rispettivamente del 66% e 60%: un dato positivo che indica come i due aeroporti abbiano ancora una capacità potenziale rispettivamente del 34% e del 40%. Tuttavia, offrono il servizio di Dogana H23/7 solo per sdoganamenti elettronici. Sopra la media, invece, la copertura garantita per quanto riguarda i servizi per merci speciali;

Investimenti: emerge il dato positivo di Milano, al 1° posto per numero di iniziative infrastrutturali tra gli aeroporti del panel. Poche, invece, le iniziative in ambito digitale presso lo scalo di Fiumicino.