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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Logistica

Studio UIRR: 490 miliardi per sviluppare lo shift modale europeo

330 miliardi sono già pianificati. 160 miliardi servirebbero per i colli di bottiglia e altri 47 miliardi dovrebbero provenire dalle imprese portuali e logistiche. Una sfida notevole

(Steve Knight/Flickr)

La rete transeuropea di trasporto - abbreviata in Ten-T - richiede circa 490 miliardi di euro di investimenti per svilupparsi coerentemente con gli obiettivi del Green Deal, il piano pluridecennale della Commissione europea per rendere il continente sempre più efficiente ed ecologico energeticamente. Lo ha calcolato l'Unione Internationale pour le transport combine rail-route (UIRR), l'associazione che riunisce le principali compagnie europee di trasporto combinato. È una quota d'investimento enorme ma non va spesa in pochi anni bensì in qualche decennio, per la precisione entro il 2050, anno in cui il continente europeo non dovrebbe quasi più emettere anidride carbonica.

Il report dell'UIRR - consultabile integralmente qui - spiega che di questi 490 miliardi, 330 miliardi sono già stati pianificati e 160 miliardi serviranno per eliminare i colli di bottiglia logistici. A questi si aggingono circa 47 miliardi provenienti dai privati, per lo più dalle imprese terminalistiche portuali di trasbordo e da quelle che gestiscono centri logistici intermodali. UIRR sottolinea inoltre che sono necessari ulteriori sforzi per incrementare la digitalizzazione dei processi amministrativi e un quadro normativo aggiornato per consentire la decarbonizzazione e l'efficienza energetica del trasporto merci terrestre. Tra gli aggiornamenti del quadro normativo ritenuti essenziali figurano misure per garantire parità di condizioni e una riorganizzazione delle direttive europee sul trasporto combinato.

L'Unione europea prevede un aumento del 27 per cento del flusso di trasporto merci entro il 2030 e del 51 per cento entro il 2050 rispetto al 2020. Per rendere questa crescita sostenibile ad oggi sono due le alternative emerse: la propulsione dei veicoli elettrici a celle a combustibile basata sull'idrogeno verde (quello prodotto senza emettere anidride carbonica) e il trasporto combinato a zero emissioni di carbonio utilizzando treni merci elettrici, trasbordo elettrico e camion alimentati a batteria per i collegamenti del primo e dell'ultimo miglio, il tutto prelevando energia direttamente dalla rete elettrica. In un altro recente studio di UIRR emerge come delle due alternative quella del trasporto combinato è la più efficiente dal punto di vista energetico. Per far sì che si concretizzi è necessario un massiccio shift modale dalla strada alla rotaia. Si prevede che la quota del trasporto merci su rotaia raddoppierà entro il 2050, con il trasporto combinato che coprirà il 70 per cento dei treni merci. In cifre assolute, ciò significa che le tonnellate-chilometro nel trasporto merci su rotaia dovrebbero triplicare entro il 2050 e il trasporto combinato crescere del 360 per cento nei prossimi trent'anni. A causa dell'aumento dei volumi di trasporto su rotaia si prevede che il numero di treni merci raddoppierà.

Il Green Deal europeo stabilisce l'obiettivo generale di rendere l'Europa il primo continente carbon neutral del pianeta. Per arrivarci è stata concordata una riduzione delle emissioni di carbonio del 55 per cento fino al 2030 (sulla base dei dati emissivi del 1990), un piano sintetizzato nella sigla Fit for 55. La completa neutralità carbonica è prefissata entro il 2050, con l'obiettivo di ridurre del 90 per cento le emissioni nei trasporti. L'invasione russa dell'Ucraina e la guerra che n'è seguita hanno aggiunto un ulteriore obiettivo oltre alla decarbonizzazione: aumentare l'efficienza energetica. L'utilizzo dell'energia generata nel continente è al primo posto, poiché l'Europa deve anche ridurre la sua dipendenza da fonti esterne di energia fossile. La necessità di aumentare l'efficienza energetica riducendo le emissioni si rivolge allo stesso modo alle famiglie, agli attori economici e ai governi. Alla luce di tutto questo, la sfida nei trasporti, il settore la cui quota dell'impronta di carbonio dell'Europa è cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, risulta particolarmente impegnativa. 

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Tag: ferrovie