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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Shipping, in cinque anni occupazione cresce del 4%

Se lo shipping fosse un'industria, sarebbe l'unica non in crisi. Il quarto rapporto di Unioncamere sul settore 


Se l'economia del mare fosse un settore industriale, come l'agricoltura, la catena metalmeccanica, sarebbe l'unico comparto ad essere cresciuto negli ultimi anni. Purtroppo non esiste un'"economia del mare", se non un modo per definire tutte quelle attività che gravitano attorno le attività portuali e alla logistica delle merci che arrivano dal mare o ci sono dirette.

Ebbene questo insieme di attività non smette di crescere. Come evidenzia l'ultimo rapporto Unioncamere, il quarto sull'economia del mare, negli ultimi anni le 181.820 imprese che operano nel mare, il 3% del totale nazionale tra costa ed entroterra, hanno assunto e creato occupazione. 

I lavoratori
Dallo studio scopriamo che nel 2014 il settore ha occupato 791mila persone, il 3,3% del totale occupati nella Penisola. Interessante notare che negli ultimi cinque anni il numero dei lavoratori impiegati nella blue economy è aumentato del 4%, mentre nel resto dell'economia nazionale si è assistito ad una flessione del 2,5%. Il settore ha prodotto nel complesso 43,7 miliardi di euro di valore aggiunto con 3,9 miliardi di euro di export.

Le imprese
La quota più rilevante delle imprese dell'economia del mare è costituita dalle aziende che operano nel turismo marino, il 56,3% del totale. Al secondo posto la filiera ittica (18,6%), seguita dal settore della cantieristica (15,2%) e dalle aziende che si occupano di movimentazione di merci e passeggeri via mare (6%). Nel panorama nazionale, la Liguria è la regione con la maggior percentuale (8,8%) di imprese della blue economy. Seguono la Sardegna con il 5,5% e il Lazio (5,1%). Settima la Campania con il 3,9%.

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