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11 ottobre 2024, Aggiornato alle 17,23
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Infrastrutture

Senza il VIA il dragaggio di Barletta prende il volo

Il governo ha escluso i lavori di prolungamento dei moli foranei dalla lentissima valutazione di impatto ambientale. Un'opera da 25 milioni fondamentale per prevenire l'insabbiamento

Il porto di Barletta

Il ministero della Transizione Ecologica ha decretato la non assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (VIA) dei lavori di prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta. Una notizia importante che permette di accelerare i tempi di avviamento dell'opera. Un intervento che mira a ridurre drasticamente il fenomeno dell'insabbiamento dell'imboccatura e dell'intero bacino portuale, oltre a potenziare notevolmente i parametri di sicurezza delle navi all'ormeggio e a migliorarne la navigabilità, soprattutto quando c'è cattivo tempo.

Dalle carte di progetto tecnico-funzionale, l'opera, di circa 25 milioni di euro, prevede l'allungamento del molo di Tramontana di circa 500 metri, che raggiunge così gli 805 metri, come previsto dal Piano regolatore portuale; verrà prolungato il molo di Levante di circa 140 metri; escavati i fondali zona retro-portuale fino a 9,50 metri, estendendola leggermente verso la nuova imboccatura e verso il molo di Levante, al fine di rendere più sicura la navigazione soprattutto quando c'è cattivo tempo. Il progetto non prevede la realizzazione del moletto o martello, previsto dal piano regolatore portuale, in quanto non coerente con l'ampliamento dell'area da dragare, né funzionale alla nuova configurazione della imboccatura. La riduzione dell'insabbiamento dell'imboccatura del porto, inoltre, determinerà, nel tempo, una minore necessità di interventi di dragaggio dei fondali. 

Grazie all'assenza del procedimento di VIA i tecnici dell'autorità portuale convocheranno tra una decina di giorni la Conferenza di servizi che si chiuderà entro l'anno in corso. A seguire, nei primi mesi del prossimo anno, dopo l'indizione di una gara di appalto integrato per la progettazione  esecutiva e la realizzazione dell'opera, sarà avviato il cantiere. 

«Come rilevato dal ministero della Transizione ecologica, le opere genereranno certamente un'azione complessivamente positiva, non solo nell'immediato, ma anche nel lungo periodo. Infatti, quando i moli entreranno a regime sarà favorito il trasporto intermodale delle merci, generando rilevanti effetti positivi sulla qualità dell'aria».