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19 marzo 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Scambio quote carbonio nello shipping, le criticità per la Commissione TRAN

Secondo la Commissione Trasporti e Turismo dell'Unione europea il rischio è quello di far perdere competitività al mercato. Per Assarmatori dovrebbe riguardare solo i viaggi intra-Ue

(Bernard Spragg. NZ/Flickr)

La Commissione Trasporti e Turismo (TRAN) dell'Unione europea condivide le osservazioni di Assarmatori e solleva diverse criticità sull'inserimento del trasporto marittimo nell'ETS, il sistema di scambio delle quote di emissioni previsto all'interno del ‘Fit for 55'.

Secondo la Commissione TRAN le scelte compiute dall'Europa sull'ETS rischiano di far spostare i traffici oceanici verso porti esterni all'Unione europea come quelli del Nord Africa. Secondo Assarmatori l'inserimento del trasporto marittimo nell'ETS dovrebbe riguardare solo i viaggi intra-Ue. Tale ambito di applicazione renderebbe credibile e fattibile l'iniziativa, rafforzando il ruolo di leadership dell'Unione Europea: ciò all'interno di un dibattito che a livello globale dovrebbe svolgersi all'interno dell'Organizzazione Marittima Internazionale, scongiurando tensioni commerciali internazionali e preservando al contempo la competitività dei porti europei.  

«Si tratta di una svolta importantissima, che segue la Risoluzione adottata dalla Commissione Politiche Europee del Senato italiano – sottolinea Stefano Messina, presidente di Assarmatori – gli emendamenti della Commissione TRAN sono infatti volti a salvaguardare i servizi di collegamento relativi alla continuità territoriale e quelli delle autostrade del mare, che altrimenti sarebbero messi a repentaglio con danni evidenti in un Paese come l'Italia che ha la maggiore popolazione insulare e vanta la più vasta flotta di traghetti a livello europeo». «Inoltre – prosegue Messina – viene riconosciuto il principio di responsabilità condivisa tra proprietario e operatore della nave nell'ambito dell'eventuale inclusione dello shipping nel sistema ETS ed è stata avanzata la proposta di istituzione di un ‘Fondo per la transizione marittima', utile per finanziare gli investimenti di ricerca e tecnologici necessari per raggiungere obiettivi ambiziosi, condivisibili e percorribili solo se attuati con le giuste tempistiche e  legati a criteri realistici».

«Ora – aggiunge il presidente di Assarmatori – esprimiamo l'auspicio che il governo italiano e il Parlamento europeo accolgano le richieste avanzate dalla Commissione del Senato e da quella Trasporti e Turismo dell'UE: la sostenibilità ambientale deve essere infatti coniugata con quella economica e sociale per poter essere perseguita sino in fondo».

Il Parlamento europeo, nella plenaria di giovedì 5 maggio, ha inoltre approvato una Risoluzione sull'impatto del conflitto russo-ucraino sui settori del turismo e del trasporto. Il documento esprime «preoccupazione per l'impatto del trasporto marittimo internazionale, della logistica, delle catene di approvvigionamento e dei prezzi del carburante. Una combinazione di prezzi più elevati per l'energia e per i trasporti inciderebbe su tutti i cittadini, in particolare sulle famiglie a basso reddito», invitando la Commissione «a effettuare con urgenza una valutazione economica e sociale delle conseguenze della guerra su tutti i modi di trasporto nel mercato dell'UE e a offrire rapidamente sostegno».

«Anche in questo caso – conclude Messina – si tratta di tematiche che Assarmatori ha portato da tempo all'attenzione dell'opinione pubblica. Il rischio che le tensioni geopolitiche si riflettano economicamente sui consumatori, senza interventi adeguatamente calibrati, è concreto e in alcuni casi già in atto. Tutto questo mette a repentaglio la ripresa dalla pandemia, in particolare nel comparto turistico e più in generale dei servizi passeggeri, oltre che delle merci».

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