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17 marzo 2025, Aggiornato alle 18,59
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Remocean, l'algoritmo che aiuterà Costa Concordia

Un sistema che analizza il clutter dei radar e riproduce il comportamento di onde e correnti superficiali. Un alleato importante per Titan e Micoperi realizzato nei laboratori Irea di Napoli di Paolo Bosso  


di Paolo Bosso
 
Si aggiunge un altro alleato, per di più italiano, alla squadra di recupero del Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio di fronte l'isola del Giglio. Si chiama remocean core service, un algoritmo che calcola il moto ondoso sulla base dei dati rilevati dai radar. Un sistema che si rivelerà molto utile a Micoperi e Titan Salvage, le due società che metteranno a galla il relitto da 114mila tonnellate. L'algoritmo prende il nome dalla società napoletana che l'ha ideato, Remocean appunto, specializzata nello sviluppo di tecnologie per la navigazione, e attualmente i suoi sistemi di rilevamento sono in fase di installazione sull'isola del Giglio, pronti per essere utilizzati nel monitoraggio delle correnti marine. 
Le potenzialità di remocean core sono alte. «E' un sistema di rivelamento ondoso che utilizza il rumore di fondo dei radar, il cosiddetto clutter», spiega Vincenzo Vecchio, project manager di Remocean, «questo segnale, che in genere viene filtrato per ridurre al minimo i disturbi, è l'elemento chiave del remocean core». Uno "scannerizzatore del mare" ad alta risoluzione fino a tre miglia nautiche che permette di stabilire durata, periodo e direzione delle onde dominanti, la loro altezza e le correnti superficiali. Un sistema utile in molte situazioni: dalla segnalazione delle secche fino al supporto per le piattaforme offshore passando per il recupero dei relitti e dei dispersi in mare. «La capitaneria di porto – spiega Vecchio - lo ha utilizzato nella ricerca dei dispersi, prevedendo il loro spostamento nel lasso di tempo che va dalla loro segnalazione all'avvio delle squadre di ricerca». 
Dando un'occhiata al sito dell'azienda, le sue applicazioni sono numerose. C'è l'oil spill detection che, nel caso di una nave incagliata, monitora il comportamento dei fluidi dispersi in mare. Lo ship intelligence che aggrega le varie informazioni di bordo (gps, vento, consumi) per offrire all'armatore un quadro complessivo dello stato della nave. Il project manager Vecchio spiega che è in fase di studio la possibilità di utilizzarlo come supporto ai sistemi anti-pirateria, per esempio nel rendere visibili oggetti piccoli come i barchini degli assalitori. 
Remocean è nata nel 2010 come spin-off dell'istituto Irea del Cnr. A fine aprile la società napoletana ha visto l'ingresso del fondo di venture capital Atlante Ventures Mezzogiorno di Intesa San Paolo. Proprio in questi laboratori sono nati gli algoritmi alla base del remocean core
Il sistema di calcolo potrebbe quindi rivelarsi molto utile nelle fasi di recupero del Costa Concordia. Farà da supporto alle previsioni meteo, monitorerà il comportamento dei fluidi e delle correnti e farà da supporto logistico ai sommozzatori che presto saranno impegnati nella costruzione della piattaforma sottomarina su cui si poggerà il relitto da oltre centomila tonnellate.