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07 ottobre 2024, Aggiornato alle 09,21
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Politiche marittime

Porto di Palermo, governo e commissari a colloquio con Monti

Un convegno con Sangiuliano, Rixi, Morelli e Salvini per discutere di infrastrutture e cultura

Il presidente dell'autorità portuale di Palermo, Pasqualino Monti; il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; e il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi

«Abbiamo rinnovato le nostre infrastrutture e le nostre strutture ricettive per divenire un potente generatore di incoming turistico e accorciare la distanza tra il nostro asset strategico e i luoghi di cultura di cui quest' isola è straordinariamente ricca». In questi termini Pasqualino Monti, presidente dell'autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale, definisce il rilancio praticato dalla sua amministrazione negli ultimi anni per i porti di Palermo, Porto Empedocle, Termini Imerese, Trapani, Gela e Licata.

L'occasione è stato un convegno, svoltosi stamattina, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, del sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio, Alessandro Morelli e, in collegamento, del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

"Infrastrutture e cultura: il ruolo del porto per lo sviluppo di un territorio" era il titolo dell'evento. Numerosi gli spunti di riflessione suggeriti anche dagli interventi del commissario straordinario delle Zone economiche speciali della Sicilia occidentale, Carlo Amenta, dell'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Palermo, Maurizio Carta, del professore associato di Tecnica dei lavori stradali, ferroviari e aeroportuali dell'Università di Palermo, Clara Celauro, del presidente Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello, e del CEO di Cemar Agency Network, Sergio Senesi. 

A proposito della spinta turistica data al sistema portuale palermitano, Monti ha continuato parlando di un modello analogo «replicato per le merci e il mercato di consumo. Oggi ci siamo concessi una riflessione collegiale sul legame tra infrastrutture, logistica, trasporti, cultura, turismo e sviluppo del territorio: comunicare un progetto e la sua proiezione significa anche avviare un processo articolato di dibattito, di dialogo e di stimolo e noi lo abbiamo fatto con i nostri qualificati ospiti. Il dato incontrovertibile emerso è la comune visione della Sicilia come territorio che per avviare su nuove basi il proprio sviluppo deve partire dalle tante specificità che la caratterizzano: l'accento va posto sulla cultura, sui beni artistici e naturalistici - patrimonio di cui nessuno al mondo può sostenere l'irrilevanza - sul turismo ma anche, ne sono certo, su una reindustrializzazione in chiave sostenibile. La capacità competitiva dei territori è in chiara relazione con la modernizzazione della dotazione infrastrutturale degli stessi e dei servizi offerti. Oggi Palermo ha un porto sempre più integrato nel milieu urbano e con il nuovo, e riqualificato, contesto infrastrutturale, può inserirsi da protagonista nella dinamica di conquista di una leadership che fonda la sua bontà proprio sugli interventi portati a compimento in questi anni che alimentano un sistema produttivo con ancora ampissimi margini di crescita. Il lavoro fatto e in corso ha acceso i riflettori della stampa sulle potenzialità del nostro nuovo asset. Ne siamo soddisfatti perché era un'attenzione necessaria per far conoscere il nostro prodotto al mercato. Adesso torniamo a lavorare in silenzio, com' è abitudine consolidata».

Tag: palermo - economia