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29 aprile 2024, Aggiornato alle 15,54
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Infrastrutture

Porto di Corigliano Calabro, firmata la concessione a Baker Hughes

Sottoscritta l'autorizzazione Zes dall'Autorità di sistema portuale. Il gruppo statunitense produrrà moduli industriali per la compressione del gas e la generazione di energia elettrica

Un rendering del sito di Baker Hughes nel porto di Corigliano Calabro

Dall'idea progettuale ai fatti. Il piano industriale della società "Baker Hughes – Nuovo Pignone" nel porto di Corigliano Calabro sarà realtà. A segnarne il traguardo è l'Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio che oggi ha sottoscritto il relativo atto di sottomissione e l'autorizzazione Zes (Zona economica speciale) unica, per dare inizio ad una promettente realtà imprenditoriale, che dovrebbe portare sviluppo ed economia nel territorio della Sibaritide attraverso il suo porto di riferimento, preservando le attività esistenti della marineria da pesca per la quale sono previsti investimenti per migliorarne gli spazi. Baker Hughes controlla in Italia la storica fonderia di Nuovo Pignone, una delle maggiori realtà industriali di Firenze, produttrice di compressori alternativi, turbine a gas, compressori centrifughi e turbine a vapore per la movimentazione di idrocarburi e gas.

In questa prima fase di insediamento, Baker Hughes realizzerà a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, alcune delle strutture dei propri moduli industriali, una configurazione ottimizzata di macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas e la generazione di energia elettrica. Il sito si occuperà della fabbricazione, verniciatura e montaggio delle strutture, nonché dell'assemblaggio finale dei moduli, per attività complementari a quelle che l'azienda già svolge nel suo sito di Avenza, in provincia di Carrara, in Toscana. «Produrre in porto moduli industriali plug and play, ricevendo componenti dal mare e spedendo gli enormi manufatti finiti via mare, rientra nella strategia dell'Autorità di Sistema portuale (Adsp) dei Mari Tirreno meridionale e Ionio per il rilancio dei porti ionici», commenta il segretario generale dell'Adsp, Alessandro Guerri. «La produzione vincolante al bordo banchina – continua Guerri - ha già consentito di rilasciare una analoga concessione, seppur minore in scala, anche nel porto di Crotone. L'Autorità portuale, nell'ambito di questa strategia, ha numerosi fascicoli aperti con ulteriori potenziali investitori».

Forte supporto all'iniziativa economica è stata offerta anche dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dall'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, che hanno accolto e sostenuto con interesse il progetto di Baker Hughes – Nuovo Pignone (che fa capo al gruppo statunitense Baker Hughes) che, nell'interessare sia il porto di Corigliano Calabro sia il porto di Vibo Valentia Marina, «inciderà sulla crescita economica dell'intero territorio calabrese. Unanime sostegno è stato fortemente manifestato anche dalle organizzazioni datoriali di categoria e dalle sigle sindacali», si legge in una nota dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) che fa capo a Gioia Tauro.

«Considerata la strategicità del progetto industriale – continua la nota - è stata offerta massima celerità e attenzione alla procedura amministrativa concessoria, curata dal dirigente Pasquale Faraone a capo del settore Demanio dell'Adsp, che, in virtù dell'istituzione della Zona Economica Speciale Unica, che garantisce ai nuovi insediamenti di beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, ha potuto assicurare un iter procedurale snello e incisivo. Con riferimento all'occupazione, in linea con la responsabilità dell'azienda verso le comunità nelle quali opera, verranno favorite le assunzioni locali, al fine di attrarre e trattenere i talenti e valorizzare il capitale umano che il territorio calabrese esprime».

Uno dei principali produttori internazionali di componenti ad alta tecnologia e delle soluzioni per la liquefazione del gas nei relativi impianti, l'azienda Baker Hughes progetta e fornisce tecnologiche all'avanguardia per clienti di tutto il mondo, mettendo in atto tecnologie a basse emissioni di anidride caronica, in linea con gli obiettivi dell'Unione europea che ne chiede l'azzeramento entro il 2050. Presente in oltre 120 Paesi, con otto siti in Italia specializzati nella produzione di turbomacchine per il mercato dell'industria e dell'energia, in Calabria è attiva dal 1962 a Vibo Valentia.