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28 agosto 2025, Aggiornato alle 13,31
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Logistica

Ponte sullo Stretto, Falteri (Federlogistica): "Sarà la porta sulla più grande Zona Franca Mediterranea"

Secondo il presidente dell'organismo di categoria, la grande opera ingegneristica deve essere realizzata anche per favorire investimenti e semplificazioni amministrative


Sul tema del Ponte sullo Stretto, Davide Falteri, presidente di Federlogistica, si propone come voce fuori dal coro, proponendo una chiave di lettura del tutto anomala: il Ponte è la scorciatoia per una grande area franca, una ZES, peraltro già approvata, sdoppiata in una locazione occidentale e orientale che teoricamente coprono quasi 5.580 ettari, con circa il 35% assegnato alla Sicilia occidentale e il 65 % a quella orientale.

Zona Economica Speciale che per la Sicilia significa credito d'imposta per investimenti in beni strumentali con fondi che possono arrivare fino a 50–100 milioni di euro in base al progetto;  semplificazioni amministrative e autorizzative: procedura semplificata con sportelli unici e tempi ridotti anche di un terzo; agevolazioni fiscali ulteriori, come una riduzione del 50% dell'imposta sul reddito per i nuovi insediamenti nelle ZES, per un periodo iniziale di 7 anni (prorogabili); Zona Franca Doganale in alcune aree portuali (possibile istituzione) e maggiore integrazione logistica e infrastrutturale (es. corridoi doganali, interporti, snodi ferroviari); programmazione supportata da fondi Pnrr, con investimenti per il "last mile" nei porti e  negli interporti.

Una Zona Franca con porti collegati con tutte le principali destinazioni del Mediterraneo, integrata con un nuovo sistema infrastrutturale e logistico, può davvero rappresentare la risposta, non una risposta, anche ai tanti progetti di re-shoring o friendly shoring, lanciati senza una precisa programmazione e scelte di localizzazione credibili, dopo la pandemia del Covid.

"Un tempo – prosegue Falteri – si parlava di "granaio" del mondo riferendosi a Paesi come l'Ucraina o al Nord America. La Sicilia, ed è solo un esempio delle sue potenzialità, può diventare il polo logistico dell'ortofrutta del Mediterraneo e dell'Europa nonchè delle industrie alimentari e conserviere connesse. Ma è in condizione, per la sua posizione geografica, di essere anche l'hub delle nuove risorse energetiche, idrogeno incluso. E senza dimenticare le potenzialità (anche culturali e storiche) per assumere nel quadro di una grande Zona Franca interconnessa, di una start up region per l'innovazione tecnologica".

Per decenni questa opera infrastrutturale determinante è stata vissuta e valutata come il risultato di una partita che divideva e divide due opposte tifoserie. "Oggi – afferma Falteri – è il momento di dire basta: con un mondo condizionato da guerre commerciali, dazi e contro-dazi, il Ponte ha tutte le caratteristiche per diventare l'arteria di un corpo economico e sociale sino a oggi sotto sviluppato spesso proprio per miopia politica".

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