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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Nel 2020 ritorna la pirateria. Mai così tanti marittimi rapiti nel Golfo di Guinea

195 attacchi, 33 in più sul 2019. 135 marittimi sequestrati, quasi tutti nella regione al largo della Nigeria, di cui uno a 200 miglia dalla costa. Lo Stretto di Singapore si fa più pericoloso

(christophe thillier/Flickr)

Il rapporto annuale del 2020 sulla pirateria dell'International Maritime Bureau (IMB), costola marittima dell'International Chamber of Commerce, ha registrato un aumento degli episodi di pirateria e rapine a mano armata nel 2020, ma soprattutto il più alto numero di rapimenti di marittimi. Il Golfo di Guinea, l'area al largo della Nigeria, resta il mare più pericoloso al mondo dove navigare per un mercantile, seguito dallo Stretto di Singapore.

Scarica il rapporto integrale 2020 sulla pirateria dell'IMB

Nel 2020, il Piracy Reporting Center (PRC) dell'IMB ha contato 195 episodi di pirateria, tra abbordaggi e rapine a mano armata, contro le navi merci in navigazione nel mondo. Si tratta di 33 attacchi in più rispetto ai 162 del 2019. Gli incidenti includono tre navi dirottate, 11 navi che hanno ricevuto spari, 20 tentativi di attacco e 161 navi abbordate. L'aumento è riconducibile all'aumento della pirateria e delle rapine a mano armata segnalate nel Golfo di Guinea, nonché all'aumento dell'attività di rapina a mano armata nello Stretto di Singapore.

Golfo di Guinea
Dei 135 membri di equipaggio rapiti complessivamente, il 95 per cento sono stati sequestrati nel Golfo di Guinea, ovvero 130 marittimi in 22 attacchi distinti. Dal 2019, il Golfo di Guinea ha registrato un aumento senza precedenti. Solo nell'ultimo trimestre del 2019 sono stati registrati 39 rapimenti in due soli attacchi. 

Un quarto degli abbordaggi ai mercantili nel Golfo di Guinea finiscono con un rapimento, più di qualsiasi altra regione del mondo.  Generalmente, i sequestrati servono per ottenere il riscatto e vengono quindi rilasciati una volta conclusa la negoziazione. Il rapimento più distante è avvenuto a quasi 200 miglia nautiche, rispetto a una media di 60 miglia dalla costa, il che dimostra la capacità di estensione degli assalitori. Per questo motivo, l'IMB consiglia alle navi in transito nel Golfo di Guinea di non avvicinarsi oltre le 250 miglia dalla costa.

La tendenza è preoccupante, e può essere risolta «solo attraverso un maggiore scambio di informazioni e coordinamento tra navi e agenzie di segnalazione», spiega Michael Howlett, direttore dell'ufficio Marittimo della Camera di commercio internazionale. «Nonostante l'azione tempestiva delle marine nella regione – continua - rimane urgente il bisogno di affrontare questo crimine, che continua ad avere un impatto diretto sulla sicurezza e la protezione dei marittimi».

Stretto di Singapore
L'aumento degli incidenti in questa regione è continuato ad aumentare anche nel quarto trimestre del 2019. 23 gli incidenti segnalati per il 2020, di cui 22 per arrembaggio. Si tratta di attacchi più leggeri rispetto allo scenario del Golfo di Guinea, visto che la finalità è quasi sempre il furto armato, quindi né rapimento né riscatto.  Generalmente è accaduto di notte e risulta un solo caso di marittimo ferito e uno preso in ostaggio. 

Indonesia
Con 26 incidenti, nel 2020 le segnalazioni di rapine a mano armata sono rimaste in linea con il 2019, quando erano state 25. In genere l'arrembaggio avviene a nave ancorata o ormeggiata. Due i membri di equipaggio presi in ostaggio. In quest'are la sorveglianza della marina indonesiana è efficace.

Un altro anno senza incidenti in Somalia
Zero gli incidenti segnalati in questa regione, un record positivo. Tuttavia, l'IMB avverte che i pirati somali continuano ad esserci e hanno tutte le risorse per attaccare, anche allargandosi verso il mare aperto. In particolare, il rapporto avverte che «i comandanti e l'equipaggio devono rimanere vigili e cauti durante il transito in queste acque».

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Tag: pirati - Africa