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05 ottobre 2024, Aggiornato alle 18,17
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Multipurpose e automare nel futuro del porto di Monfalcone

La Regione Friuli approva la variante al piano regolatore portuale, datato 1979. 374 milioni di euro programmati per trasfigurare lo scalo con più banchine e piazzali

Il porto di Monfalcone

Il porto di Monfalcone dopo 43 anni avrà uno strumento di programmazione, grazie alla chiusura della procedura amministrativa relativa alla variante localizzata del Piano regolatore portuale da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. Con il parere favorevole da parte della giunta sarà possibile formalizzare la definitiva approvazione del documento nel prossimo comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale. Un atto atteso da anni che disegna l'orizzonte di crescita dello scalo: con l'approvazione della variante si aggiorna il principale strumento di pianificazione del porto, risalente al 1979.

I risultati di tale provvedimento sono stati illustrati dai tecnici della direzione centrale infrastrutture e territorio della Regione Friuli, durante una conferenza stampa svoltasi questo pomeriggio negli uffici di Trieste dell'autorità portuale, durante la quale sono intervenuti il presidente del porto, Zeno D'Agostino, e il governatore della Regione, Massimiliano Fedriga, oltre al sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint.

La variante localizzata prevede nel merito una serie di interventi che consentiranno un significativo salto di qualità al porto, quale l'allungamento della banchina commerciale, l'ampliamento delle aree operative retro banchina, il potenziamento delle opere di difesa foranee, nonché la creazione di nuove casse di colmata per i futuri dragaggi, che una volta completato il riempimento, verranno utilizzate per la realizzazione di un'area con funzione ecologica.

Principale impulso al futuro dei traffici arriverà dal futuro terminal multipurpose e delle autostrade del mare, vero perno della variante. L'opera occuperà il nuovo terrapieno a mare e tutta la porzione orientale della vasca di colmata esistente, che verrà convertita agli usi portuali, con un piazzale di circa 630 mila metri quadri. Con i lavori complessivi si formerà anche una nuova banchina di 1,430 metri che in prosecuzione a quella esistente (1,400 metri), formerà un'unica banchina rettilinea di 2,740 metri, con fondali profondi fino a 14,50 metri e aree a terra fino a 160 ettari, un unicum nel panorama infrastrutturale portuale italiano.

Gli investimenti necessari per la realizzazione totale degli interventi previsti ammontano a circa 374 milioni di euro, con un'articolazione temporale complessiva di dodici anni divisa in tre fasi.
Con l'approvazione del piano regolatore si completa anche il percorso di aggiornamento dei piani regolatori dell'Autorità di sistema portuale, che dispone ora, per ciascuno dei suoi due porti, di strumenti di pianificazione dedicati allo sviluppo dei traffici portuali ed in linea con la vigente normativa. Il porto di Trieste nel 2016, infatti, aveva già visto approvato, dopo quasi sessant'anni, il proprio piano regolatore.

Per D'Agostino, l'approvazione della variante da parte della Regione Friuli Venezia Giulia «è una conquista fondamentale perché da oggi si apre una stagione di sviluppo per lo scalo isontino che avrà un insieme di regole di cui non ha mai disposto, e dunque un quadro di certezze per gli investitori».

Tag: monfalcone