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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Legge di bilancio, governo stanzia oltre mezzo miliardo per porti e ferrovie

Per i prossimi sei anni, 315 milioni alle autorità portuali, alle compagnie marittime e ai terminalisti; 327 milioni alle imprese ferroviarie. Nasce il fondo per la rimozione dei relitti. Regime fiscale agevolato per le cessioni nautiche

La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli (facebook/paolademicheli)

Per i prossimi sei anni, circa 315 milioni per i porti e circa 327 milioni per il trasporto ferroviario, entrambe le risorse per le imprese senza obblighi di servizio. Sono le nuove misure contenute nella legge di Bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri e che ora passa all'iter parlamentare.

Le slide riassuntive del ministero dei Trasporti

Trasporto marittimo
Il grosso del fondo riguarda indennizzi ai mancati introiti per porti, armatori e terminalisti, oltre al mantenimento del "marebonus". Nel dettaglio, per quanto riguarda il solo 2021, si tratta di 68 milioni che incrementano il fondo 2020 per compensare le Autorità di sistema portuale e le compagnie di navigazione; altri 28 milioni serviranno per l'esenzione dagli oneri previdenziali e assistenziali per gli armatori e il personale iscritto nel Registro internazionale; infine, altri 20 milioni vanno a compensare i terminalisti, sempre per la riduzione dei ricavi.

Per quanto riguarda il marebonus, l'incentivo al trasporto su nave dei mezzi pesanti gommati, il fondo è di circa 130 milioni: 25 milioni nel 2021; 19,5 milioni nel 2022 e 21,5 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026. Sono risorse già assegnate nella legge di Bilancio 2020 e nel decreto Rilancio.

7,5 milioni per i collegamenti veloci nello Stretto di Messina,  per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

Nasce un fondo per la rimozione delle navi abbandonate nei porti:  2 milioni nel 2021 e 5 milioni ciascuno nel 2022 e nel 2023.

Infine, regime fiscale agevolato per la nautica da diporto nella cessione delle imbarcazioni.

Ferrovie
30 milioni di indennizzo a sostegno delle imprese ferroviarie per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024. Sarà destinato ad aziende che effettuano servizi di trasporto ferroviario di passeggeri e merci non soggetti a obblighi di servizio pubblico.

20 milioni nel 2021 per la riduzione dei canoni degli operatori, e altri 10 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026. Estesa fino al 30 aprile 2021 la riduzione del canonie per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria.

Infine, il "ferrobonus", esteso fino al 2026: 25 milioni nel 2021, 19 milioni nel 2022 e 22 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, mantenendo le risorse assegnate dalla precedente legge di Bilancio e dal decreto Rilancio.

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