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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Le evoluzioni del Port Assesment, IMAT alla Naples Shipping Week 2020

La simulazione di manovra, l'integrazione orizzontale e il portfolio del marittimo: le risorse dell'Italian Maritime Academy Technologies di Castel Volturno

Fabrizio Monticelli, amministratore unico di IMAT

La competitività dei sistemi portuali poggia su efficienti catene logistiche, sviluppo dell'intermodalità, valorizzazione del posizionamento geografico ma anche sulla competenza degli operatori della filiera marittima. Fabrizio Monticelli, Amministratore Unico di IMAT, ha illustrato nel corso della sessione "Smart Port &Logistic" del dodicesimo Port and ShippingTech - all'interno della manifestazione Naples Shipping Week - le evoluzioni future dei "port assesment", strumenti strategici non solo per la valutazione delle procedure ma delle capacità di chi opera quotidianamente nell'ambito portuale.

«All'interno del sistema articolato che determina il campo delle risorse umane è ormai chiaro che il lavoro marittimo rappresenta un asset fondamentale, al pari della capacità di elaborare procedure di formazione del personale in grado di interpretare in tempo reale i cambiamenti tecnologici e normativi dell'ecosistema marittimo,» ha spiegato Monticelli. È in questa direzione che IMAT ha concentrato i suoi sforzi con lo sviluppo di meta-database funzionali all'analisi e all'indagine sui fabbisogni e le necessità del settore per tramutarli in azioni strutturate. Un modello già sperimentato in collaborazione con alcune Autorità di sistema portuale la cui modalità di lavoro prevede l'interazione tra progettazione, istruttori-operatori portuali, tecnologie per simulazioni funzionali ed integrabili con i processi, soggetto terzo implicato nelle certificazioni. 

«Il punto di partenza è la forte integrazione che già caratterizza tutti i soggetti della filiera marittima. L'obiettivo è un coordinamento orizzontale delle azioni su tutta la realtà del porto attraverso la valutazione delle competenze complessive di chi si muove nello spazio delle operazioni. Un salto qualitativo che porti dal concetto di "port assesment" alla definizione di "Competence Management System" delle aree portuali: veri e propri manuali all'interno dei quali, grazie alla possibilità tecnologica di simulare ambienti dinamici e interattivi e la relativa messa a punto di training personalizzati e riskassesment su specifiche aree, possiamo definire procedure per l'ottimale gestione delle competenze per le manovre dei singoli porti mettendo insieme piloti,rimorchiatori,ormeggiatori, compagnie, autorità portuali e marittime». 

E proprio di un "Competence Management System" si è parlato in un'altra sessione, "Technology Trends del Settore Marittimo: Porti e Navigazione", di PST2020. Marcello Pica, HR director di Grimaldi ha spiegato obiettivi e modalità di funzionamento del CMS nato dalla collaborazione tra IMAT e il gruppo armatoriale partenopeo. «Il miglioramento del sistema di gestione delle risorse umane, l'ottimizzazione delle strategie aziendali, può trovare una valida soluzione attraverso le indicazioni derivanti dal monitoraggio delle competenze del singolo marittimo,» ha sottolineato Pica. 

Tipico sistema "tailor made", realizzato sulle esigenze tipiche della compagnia, lo strumento, attraverso sei fasi distinte, analizza le capacità complessive del lavoratore in rapporto alla definizione del riskassesment: dalla sommatoria delle risposte emergono infatti le prescrizioni per il training personalizzato. 

Il CMS messo a punto da IMAT e Grimaldi, in particolare, prevede il miglioramento delle conoscenze e della abilità professionali per le funzioni svolte a bordo; la sicurezza e gli esiti delle ispezioni di terze parti; la gestione delle manutenzioni, riducendo i rischi di eventuali errori umani, infortuni o danni materiali; aiuta nella selezione di marittimi sempre più competenti favorendo i passaggi di grado e il consolidamento delle carriere. «Abbiamo processato centinaia di migliaia di stringhe di informazione che ci hanno permesso di tracciare la curva delle competenze del marittimo e di mettere a punto tutte le azioni per implementarle. In questo modo otteniamo una massimizzazione delle risorse e degli investimenti, attraverso il miglioramento continuo del singolo lavoratore e dell'equipaggio di cui fa parte».

Società specializzata nella formazione per marittimi, Italian Maritime Academy Technologies nasce nel 2006 da un'idea del Capt. Rosario Trapanese e dalla Scinicariello Ship Management (Gruppo Cafima) con sede operativa a Pinetamare (Castel Volturno). La struttura formativa riesce a coniugare un continuo aggiornamento sulle nuove competenze con le tecnologie più avanzate in materia di formazione per il settore marittimo. Il training center vanta tra i propri  clienti le maggiori  compagnie di navigazione italiane ed internazionali, e oltre 50 tra associazioni, enti, Istituti, Istituti tecnico superiori (ITS) e ITLN che svolgono i programmi di alternanza scuola/lavoro presso il centro di Castel Volturno. L'Academy attualmente è il primo centro per numero di marittimi italiani formati  ed è accreditato da Maricogecap per tutti i corsi Standards of Training, Certificationand Watchkeeping for seafarers (STCW), dal ministero della Salute in convenzione con l'Azienda ospedaliera Cardarelli, per i corsi in sede di  medical care e first aid, dal ministero dello Sviluppo economico per i corsi Global Maritime Distress Safety System e dalla Regione Campania come ente di formazione.

IMAT - Italian Maritime Academy Technologies può vantare un moderno simulation complex composto da 3 simulatori di coperta 360°, 21 mini bridge simulators, 2 simulatori di sala macchine, oltre 260 workstations in rete. Piscina olimpionica. Vasta area antincendio con la riproduzione di una sezione di una nave che include, sala macchine, stiva, cabine e ponte di comando. Esclusiva piattaforma galleggiante per MAMS e MABEV.

I numeri: 50 compagnie di navigazione - 27.000 marittimi/anno – 45 istruttori – 40 aule – 165 Hotel rooms – 120 addetti.