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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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L'anno scorso 30 mila toccate in meno nei porti italiani

Nel 2020 ci sono stati circa 200 mila scali, in calo del 14,2 per cento. La flessione maggiore dal trasporto di energia

(Sludge G/Flickr)

Nel 2020 i porti italiani hanno effettuato circa 200 mila scali, in flessione del 14,2 per cento, ovvero poco più di 30 mila toccate mancanti rispetto al 2019. Lo rileva l'Unctad. Nel dettaglio, nella prima metà dell'anno, maggiormente caratterizzata dal lockdown, le toccate sono state 86 mila, circa un quinto in meno rispetto al 2019, mentre nel secondo semestre sono state 114 mila, in calo dell'8,2 per cento.

La gran parte di questi movimenti provengono dalle navi passeggeri, calate del 23,3 per cento nel primo semestre e dell'8,9 per cento nel secondo, per un totale di 169 mila attracchi. Per quanto riguarda i mercantili, quelli che hanno subito il calo minore sono quelli che trasportano cibo e oggetti di consumo, mentre quelle adibite al trasporto energetico hanno subito cali più consistenti. (Tra parentesi l'andamento dei due semestri):

Cisterniere 9 mila (-3,5% e -6,4%)
Portacontainer 8 mila (-4,6% e -1,3%)
Rotabili 9 mila (-11,5% e -2,2%)
Merci generali 6 mila (-17,8% e -8,8%)
Rinfusiere 1,811 (-19% e -10,2%)
Tanker 908 (-32% e -4,7%)

In tutto il mondo gli scali sono calati del 10,4 per cento, per un totale di 3,91 milioni di toccate, circa 450 mila in meno rispetto al 2019. Semestralmente il calo di equivale: 1,86 milioni di scali nella prima metà (-10,9%) e 2,04 milioni nella seconda metà (-10%).

In Europa gli scali sono stati 1,95 milioni, in calo dell'11,1 per cento.

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Tag: porti