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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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La ripresa del traffico portuale italiano non si ferma

Non sono ancora stabili i passeggeri, il volume dei crocieristi è lontano dalla normalità, ma le merci sono in crescita costante. Giampieri (Assoporti): "Porti resilienti alla guerra e alla crisi economica"

(Steven Pisano/Flickr)

Il primo semestre di quest'anno conferma la ripresa complessiva dei porti italiani, che continuano a registrare performance positive. «Ciò, nonostante il contesto economico già indebolito dalla pandemia e divenuto molto complicato per effetto della guerra, dell'inflazione incalzante e dei crescenti costi energetici che stanno mettendo sotto pressione il sistema produttivo italiano», commenta Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti che oggi ha pubblicato i dati di traffico della prima metà dell'anno dei porti italiani.

Il primo semestre 2022 dei porti italiani (commento e tabelle)

Il volume complessivo è pari a 244 milioni di tonnellate, in crescita del 2,7 sul periodo pre-pandemia, quindi sul primo semestre 2019. Restano fuori dalla ripresa solo le rinfuse, ancora da centrare il riallineamento sui valori ante-covid. «L'attività dei nostri porti si mostra resiliente rispetto alla guerra e alle tensioni internazionali», secondo Giampieri.

Tuttavia, se dal punto di vista delle merci i traffici sono ripresi in modo sostenuto, permangono le criticità legate al settore passeggeri, in particolar modo alle crociere, i cui numeri restano ancora decisamente inferiori ai livelli pre-Covid. Vanno meglio i passeggeri spostati sui traghetti, ma anche questi al di sotto dei livelli del 2019. Le previsioni degli anilisti vedono un ritorno a numeri più stabili nel 2023.

La crescita semestrale 2022 sul primo semestre 2021 è del 5,1 per cento. Le rinfuse, solide e liquide, ottengono un più 7,5 per cento sul primo semestre 2021 ma un meno 3,5 per cento sul primo semestre 2019. I container movimentati sono stati pari a  5,92 milioni di TEU, in crescita del 7 per cento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, dell'11,6 per cento sul primo semestre 2020.

«I porti - continua Giampieri - hanno dato e stanno dando grande prova di resilienza dovuta anche ad una forte capacità organizzativa, indispensabile per rafforzare sempre di più il ruolo della portualità. Lo avevamo già sostenuto: il Mediterraneo è tornato ad avere un ruolo centrale e strategico per i traffici mondiali, grazie a forti segnali di regionalizzazione della produzione. Ma per cogliere quest'opportunità le risposte devono essere date rapidamente all'interno di una strategia condivisa. Credo che adesso sia indispensabile mettere in atto al più presto le necessarie opere che consentiranno ai nostri porti di aumentare il livello di competitività, nonché ad essere in linea con le previsioni in materia ambientale. In questo contesto, la semplificazione normativa va ulteriormente rafforzata».