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18 maggio 2024, Aggiornato alle 18,37
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Infrastrutture

La "piastra" di Trieste debutta a Roma

Nella sala del Tempio di Adriano la presentazione della futura piattaforma logistica giuliana davanti a ministri e senatori


Il porto di Trieste fa il suo debutto nella capitale per presentare il progetto per la sua nuova piattaforma logistica. Lo fa a pochi passi dal Parlamento, nella sala del Tempio di Adriano insieme al presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, al ministro dell'Ambiente Corrado Clini e al presidente della commissione Trasporti del Senato Mario Valducci. Il presidente dell'Authority giuliana, Marina Monassi, insieme al presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti, hanno illustrato le linee guida di una piattaforma che si basa su una zona franca che gode di un particolare status giuridico, come quello di essere considerato una zona fuori dal confine doganale/comunitario. In più, in base al Trattato internazionale di pace del 1947, il porto di Trieste gode di una particolare libertà di azione in materia doganale e fiscale maggiore delle altre zone franche europee. «Il fatto che Trieste disponga della più grande area da riqualificare e riutilizzare rappresenta in questa ottica un vero e proprio asso nella manica - afferma l'Authority – facendo del porto l'unico polo logistico in regina di zona franca comparabile ai grandi hub internazionali come Dubai o Hong Kong».
«Nel rispetto della strategia di sviluppo del governo e della road map sulla riduzione delle emissioni di carbonio della Ue – afferma il ministro Clini - il porto di Trieste costituisce un esempio di sviluppo in fatto di logistica portuale, anche alla luce del recente finanziamento da parte del Cipe della piattaforma logistica». Il 26 maggio, nel corso del consiglio dei ministri, verrà ridefinito il Sin (Sito di Interesse Nazionale) con la riduzione del perimetro e la semplificazione delle procedure per il recupero dell'area a favore di nuovi insediamenti produttivi. «Su Monfalcone – conclude Clini – stiamo lavorando per farlo divenire sempre di più piattaforma intermodale per le merci con utilizzo crescente della ferrovia». 
Per quanto riguarda un possibile centro finanziario nel cuore del porto, il presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti, ha vede favorevolmente la collocazione di un "World Trade Centre" con l'apertura di uffici e magazzini per attrarre le economie asiatiche. E proprio a Trieste il 2 e 3 luglio si terrà la World Free Zone Convention. «I tempi sono maturi – ha detto Sue Wake del Wfzc – per parlare a Trieste di zone franche e delle opportunità che offrono ai capitali investiti: gli esempi recenti della Cina, del medio Oriente, ma anche degli Stati Uniti, vanno seguiti anche dall'Europa. L'Europa – ha concluso – sta guardando alla crescita come non aveva mai fatto in passato e il bacino del Mediterraneo è una chiave strategica dello sviluppo di questi porti e dell'innovazione nel business europeo in tal senso parleremo proprio a Trieste a inizio luglio».