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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,16
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Italia-Africa, la blue economy protagonista alla conferenza ministeriale

Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, ha introdotto i lavori della special round table sul tema


La blue economy protagonista anche nella terza edizione della conferenza ministeriale Italia – Africa che ha riunito a Roma le delegazioni dei 54 Paesi africani, i rappresentanti dell'Unione Africana e delle altre principali organizzazioni regionali africane, oltre a una serie di personalità istituzionali italiane, e rappresentanti del mondo economico, imprenditoriale, accademico e del terzo settore. 

Dopo la sessione plenaria, e i 4 panel tematici dedicati a energie rinnovabili, transizione energetica, ambiente, finanza verde e sviluppo sostenibile, Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, ha introdotto i lavori della special round table "Blue Economy: quali opportunità di sviluppo in Africa?" evidenziando il fatto la rilevanza che questa conferenza ministeriale ha riservato alla blue economy, ritenendola fondamentale per la ripresa delle nostre economie, specie in quest'era post pandemia Covid 19. 

Mattioli ha poi ricordato che i settori dell'economia blu dell'Ue creano 4,5 milioni di posti di lavoro diretti e generano oltre 650 miliardi di euro di fatturato e che nel maggio 2021, l'Unione europea ha espressamente evidenziato il ruolo fondamentale di un'economia blu sostenibile per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo e garantire una ripresa verde e inclusiva dalla pandemia. In quest'ottica, la Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti si sono impegnate a rafforzare la loro cooperazione in sinergia con gli Stati membri per soddisfare le attuali esigenze di finanziamento a sostegno degli investimenti per l'innovazione blu e la bio-economia blu. 

"Tuttavia – ha aggiunto Mattioli - considerando l'entità degli investimenti necessari e in assenza di strumenti tecnologici adeguati, sono crescenti le preoccupazioni del mondo marittimo in merito alla sostenibilità economica di questi ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050". Anche l'Italia, insieme agli altri 41 Stati membri dell'Unione per il Mediterraneo è fermamente convinta dell'esigenza di un'agenda comune per il Mar Mediterraneo, così come affermato nella Dichiarazione de Il Cairo del 4 ottobre 2021 e, in questo contesto, è ampiamente riconosciuto il ruolo essenziale dei cluster marittimi per stimolare l'innovazione e la diversificazione dell'economia blu. 

La maggior parte dei cluster marittimi ha un chiaro approccio trasversale che affronta varie attività economiche della Blue Economy, al fine di promuovere una maggiore competitività e ecosistemi imprenditoriali più interconnessi nel territorio che sostengono. "È il caso della Federazione del Mare che ho l'onore di presiedere che raggruppa 17 associazioni che rappresentano le attività marittime industriali che ogni anno producono beni e servizi per un valore di 34 miliardi di euro, pari al 2% del Pil, e acquistano forniture per 20 miliardi di euro da altri rami dell'economia, fornendo 530.000 posti di lavoro". 

"Anche l'Africa ha impostata la sua strategia per l'economia blu adattata alle esigenze e alle aspirazioni del continente che, con 38 stati costieri e insulari e oltre 47.000 km di costa, rappresenta un'enorme opportunità per il continente di sviluppo di settori come pesca, acquacoltura, turismo, trasporti marittimi e porti per contribuire al benessere delle popolazioni africane migliorando la sicurezza alimentare ed energetica, l'occupazione, la crescita economica e le esportazioni, la salute degli oceani e l'uso sostenibile delle risorse oceaniche". 

"L'economia blu può essere un'ancora di salvezza per l'Africa ma per poter avere risultati concreti e misurabili a breve e medio termine, occorre superare ancora molti ostacoli, ambientali, istituzionali, economici, di sicurezza e soprattutto finanziari. Una stretta collaborazione tra i nostri due continenti è indispensabile per attuare politiche appropriate e destinare capitali significativi a investimenti sostenibili nell'economia blu per stimolare produzione, occupazione e sostenibilità". "Stiamo attraversando un tempo veramentre difficile – ha detto il presidente della Federazione del Mare - ma il cluster marittimo Italiano non vede l'ora di stringere nuove relazioni con le controparti africane per affrontare insieme sia le sfide che le opportunità". 

In conclusione, Mattioli ha voluto citare le parole di Virginijus Sinkevičius, Commissario europeo per l'Ambiente, la pesca e gli affari marittimi: "La pandemia ha colpito i settori dell'economia del mare in modi diversi, ma profondi. Abbiamo l'opportunità di ricominciare da capo e vogliamo assicurarci che la ripresa sposti l'attenzione dal mero sfruttamento alla sostenibilità e alla resilienza".