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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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"Inaccettabile una sola compagnia marittima per la Sardegna". La protesta degli operatori

Alis, Federlogistica e Confitarma condannano il decreto a favore di CIN-Tirrenia, che esclude le altre compagnie fino al 13 giugno


Un solo operatore per assicurare i trasporti marittimi con la Sardegna? Inaccettabile! Lo dichiarano senza mezzi termini il direttore generale di Alis, Marcello Di Caterina, e il presidente di Federlogistica Conftrasporto, Luigi Merlo, e il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che condannano il decreto emanato il 2 giugno a vantaggio di CIN-Tirrenia. "Fin dall'inizio della pandemia Alis – dice Di Caterina –, grazie ad i nostri operatori che svolgono servizi di trasporto marittimo, ha assicurato la consegna di merci e beni di prima necessità ed il trasporto dei passeggeri muniti di autocertificazione. Alis si è inoltre impegnata, senza alcun sussidio pubblico, a garantire la continuità territoriale - sia economica sia sociale - con le isole, tutelando i principi della libera concorrenza e la libera scelta per i viaggiatori. Oggi troviamo inaccettabile che, in una fase che dovrebbe essere di ripartenza per l'intero Paese, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti insieme al ministero della Salute abbiano emanato un decreto improvviso che consente di viaggiare da e per l'isola solo ed esclusivamente con la compagnia CIN-Tirrenia, pur essendo stata annunciata proprio dalla data odierna la libera circolazione tra le Regioni".

In particolare, nel decreto si legge che "Fino alla data del 12 giugno il trasporto marittimo di viaggiatori di linea da e verso la Sardegna è limitato ai servizi svolti in continuità territoriale, tutti i collegamenti da e per la Sardegna verso i porti nazionali e viceversa saranno riattivati dal 13 giugno".

Ma intanto le altre compagnie di navigazione avevano già predisposto tutto secondo i protocolli sanitari definiti, come anche le strutture portuali. Diverse migliaia le persone che, sicure della riapertura, hanno prenotato viaggi da qui al 12 giugno. E dunque, si interroga Luigi Merlo, "perché si è aspettato l'ultimo momento per emanare il decreto? Per quale ragione le navi che svolgono il servizio di continuità territoriale possono viaggiare e le altre no pur adottando i medesimi protocolli di sicurezza? In questo modo si rischia di generare una grave distorsione del mercato – incalza Merlo –. Chi rimborserà i passeggeri, considerato che le compagnie non hanno alcuna responsabilità? Ci si rende conto che provvedimenti improvvisati e immotivati come questo possono provocare nei porti seri problemi di ordine pubblico? Come si devono comportare le autorità di sistema portuale e in terminal traghetti? Mi auguro – conclude Merlo - che si ponga immediato rimediato a questo pasticcio, che rischia di assestare al trasporto marittimo e ai porti l'ennesimo durissimo colpo, dato che ha già subito pesantissimi danni a causa del Coronavirus ed è decisamente l'unico settore totalmente ignorato nel dl Rilancio". 

Il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, pur sottolineando che il decreto è "da rivedere", vuole comunque essere ottimista e si dice "certo che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti porrà con immediatezza rimedio a tale evidente errore di formulazione che comporta gravi danni per le compagnie di navigazione, già fortemente penalizzate dall'emergenza Covid-19 e che per tutto il periodo della quarantena non hanno mai fermato le loro navi, assicurando i necessari approvvigionamenti alimentari, energetici e sanitari alla Regione Sardegna e all'Italia intera". Dopo la proroga di un anno della convenzione Tirrenia - conclude Mattioli - non ci aspettavamo di essere ulteriormente penalizzati proprio nel momento della riapertura dei collegamenti dei passeggeri, da tutti auspicata come l'inizio di una possibile ripresa".