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30 aprile 2024, Aggiornato alle 20,19
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Logistica

Il porto di Venezia cresce nei cereali e nella quota ferroviaria

Il traffico del primo semestre risente della stagnazione generale della produzione industriale. Il sistema Venezia-Marghera continua a potenziare binari e terminal

Il terminal "Montesyndial" a Marghera (fm-ingegneria.com)

Il porto di Venezia, naturalmente vocato all'export, risente nel primo semestre 2023 di fattori economici e finanziari esogeni, tra cui la stagnazione della produzione industriale e manifatturiera e la contrazione dei prestiti alle imprese, vedendo frenare i propri traffici che segnano un calo del 4,7 per cento nel primo semestre dell'anno, rispetto al primo semestre del 2022, attestandosi su un volume di 12,34 milioni di tonnellate.

Significativa, invece, la crescita dei traffici ferroviari (al centro anche dei criteri per l'aggiudicazione delle nuove concessioni) che crescono nel primo semestre dell'anno del 4,1 per cento in termini di numero di treni (2.423) e del 6 per cento in termini di tonnellate movimentate (1.128.855 tonnellate). Il dato è tanto più interessante se si considera che il primo trimestre 2023 ha continuato a risentire delle problematiche legate alla crisi ucraina e all'aumento dei costi energetici. Se si analizza, infatti, il solo secondo trimestre 2023 la crescita del ferroviario si misura con un +14,8% di treni e un +20,8% di merce, a conferma anche del fatto che i treni sono sempre più lunghi e capienti. Si ricorda infine ERF (Esercizio Raccordi Ferroviari) – la società di manovra ferroviaria che opera a Porto Marghera e che è una società per azioni mista pubblico-privato con il controllo pubblico esercitato dall'Autorità di Sistema) – ha conseguito, prima impresa italiana a farlo, il certificato di sicurezza europeo ERA che le consente di operare su rete RFI nei prossimi 5 anni.

A sostenere le rinfuse solide, che si attestano su un +3,2%, sono soprattutto i cereali grazie a un aumento di circa il +150%, a conferma di una tendenza osservata anche nel corso del 2022 quando il porto Venezia è stato tra i primi scali ad accogliere navi ucraine e si è distinto nel corso dell'iniziativa Ukraine Solidarity Lanes promossa dalla Commissione Europea. Crescono anche i prodotti metallurgici (+24%), mentre calano i prodotti chimici (-50,3%). Stabili i prodotti della categoria general cargo, +2,2%, tra i quali si distinguono positivamente quelli trasportati via Ro-ro (+13,5%).

In calo di oltre il 20 per cento le rinfuse liquide per via di dinamiche industriali premianti la riconversione delle produzioni verso lo sviluppo di attività logistiche e i contenitori (-12,3% TEU) che risentono della situazione economica e finanziaria nazionale ed internazionale.

Stabili le toccate complessive di navi che crescono del 1,1% e raggiungono le 1.368. 

Continua a crescere il traffico crocieristico, +123,2% passeggeri che raggiungono quota 173.991 a stagione non ancora conclusa.

Il porto di Chioggia continua a soffrire e registra un -28,1% di movimentazione merci nel primo semestre 2023, una flessione che, pur in linea con le dinamiche ondivaghe dell'andamento storico dello scalo, è oggetto di analisi attenta da parte dell'AdSP al fine di identificare le prossime azioni a supporto dello sviluppo dello scalo secondo le vocazioni più idonee: tra le azioni di rilievo vanno citate quelle legate al miglioramento dell'accessibilità nautica. Eccellente l'andamento del settore crocieristico con 24.484 passeggeri registrati tra gennaio e giugno 2023.

Per il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, tutti questi dati «fotografano il porto veneziano in una fase di profonda evoluzione, che lo vede impegnato nel ridisegno del porto commerciale tra il rilascio di nuove importanti concessioni e la realizzazione di fondamentali opere infrastrutturali quali, ad esempio, il ponte ferroviario sul canale ovest e l'avvio dell'iter per l'affidamento dei lavori al terminal container del futuro nell'area ‘Montesyndial' previsto per la fine dell'anno. In questo scenario trasformativo e di proiezione al mantenimento e al rilancio della competitività, lo scalo lagunare accusa le ricadute negative dovute ad alcuni fenomeni macroeconomici e registra una flessione in alcune categorie di merci anche a seguito di precise scelte di riconversione industriale in chiave green del polo produttivo di Porto Marghera. Ciononostante, il porto dimostra di saper sfruttare le sue caratteristiche di forza. Ottima, ad esempio, la risposta delle rinfuse solide e in particolare dei cereali e dei prodotti metallurgici. L'eccellenza veneziana nei raccordi ferroviari, gestita dalla partecipata ERF, ha inoltre consentito un aumento del +6% delle merci movimentate su rotaia nel primo semestre dell'anno (+21% circa nel solo secondo trimestre 2023). Si assiste infine alla ripresa costante del traffico crocieristico sia a Venezia sia a Chioggia a conferma dell'efficacia delle misure approntate dall'Autorità e dalla struttura commissariale».

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Tag: venezia