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Gronda, Autostrade: "Un'opera voluta dalla comunità genovese"

L'ente-gestore e realizzatore del progetto critica il ministero dei Trasporti per un'analisi costi-benefici superficiale

Un render all'altezza di Varenna (Autostrade per l'Italia)

a cura di Paolo Bosso

L'analisi costi-benefici del ministero dei Trasporti (MIT) della Gronda di Genova è fondata su dati vecchi e propone alternative irrealizzabili. Lo afferma Autostrade per l'Italia (ASPI) che in un comunicato ha affermato, sostanzialmente, che il gruppo del dicastero che ha studiato l'opera ha lavorato superficialmente. La Gronda, progetto di una grande autostrada che serva a fluidificare il traffico (60 mila transiti al giorno nella sola città di Genova attraverso le autostrade) verso il lato di Levante della città e della periferia del capoluogo ligure, è già in fase esecutiva.

L'unico effetto dell'analisi costi-benefici del MIT guidato da Danilo Toninelli, secondo l'ente gestore delle autostrade italiane, sarebbe quello di ritardare «un'opera fortemente voluta dalla comunità di Genova, dalle istituzioni locali e dall'intero mondo produttivo», frutto di un dibattito pubblico, tra i primi di questo tipo in Italia.

Che cos'è la Gronda? Come si legge sul sito dedicato, è un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia che raddoppia l'A10 dalla Val Polcevera all'abitato di Vesima. Comprende 61 chilometri di nuovi tracciati autostradali che si allacciano agli svincoli di Genova Est, Genova Ovest e Bolzaneto, connettendosi con la direttrice dell'A26 a Voltri e ricongiungendosi all'A10 all'altezza di Vesima. Il territorio attraversato dalla Gronda è montuoso e si sviluppa quasi interamente sottoterra attraverso 23 gallerie dalla lunghezza complessiva di 50 chilometri. Le opere all'aperto comprendono la realizzazione di 13 nuovi viadotti e l'ampliamento di 11 viadotti esistenti.

L'analisi del MIT - pur dando un giudizio negativo generale sull'opera suggerendo alternative più efficienti - non la boccia, come ha sottolineato Toninelli dopo la pubblicazione dell'analisi costi-benefici sul sito del MIT, affermando che la Gronda «si farà» (il dicastero ha infatti decretato l'opera nel 2017 approvandone il progetto definitivo e dichiarando la pubblica utilità dell'opera). Secondo il MIT dovrebbe costare 4,7 miliardi di euro, per ASPI invece poco meno, 4,3 miliardi e richiederebbe comunque sia dieci anni per essere completata.

Analisi su presupposti superati
Secondo ASPI non è l'ultimo progetto approvato quello utilizzato dal MIT per l'analisi costi-benefici. Sono superate le planimetrie e alcune connessioni non sono presenti nell'ultima versione. Il dicastero, inoltre, non tiene conto della liberalizzazione del tratto A10 Prà-Genova Aeroporto, richiesta dallo stesso MIT e avviata a settembre 2017. È evidente, sottolinea ASPI, che il gruppo del MIT che ha studiato il progetto della Gronda non ha lavorato su quello esecutivo, oltre a non aver interloquito con chi l'ha fatto, l'ASPI.

Alternative alla Gronda
Secondo Autostrade per l'Italia le alternative proposte dal ministero dei Trasporti non sono fattibili perché peggiorerebbero il traffico verso Savona e non prevedono un piano per spostare i mezzi pesanti fuori dalla città. Infine, manca una valutazione di sicurezza all'interno di queste soluzioni alternative.

Cancellazione della Gronda
La cancellazione dell'opera costerebbe allo Stato circa un miliardo di euro e la ritarderebbe tra i sei e i dieci anni, raddoppiando in sostanza la durata della sua costruzione. Autostrade per l'Italia ha già espropriato il 92 per cento del territorio interessato e bandito gare per circa 700 milioni di euro.

Il MIT ha risposto alle critiche di ASPI dicendosi aperta al confronto e che alcune alternative proposte sono in realtà inserite nel Piano urbanistico comunale di Genova.