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17 marzo 2025, Aggiornato alle 09,47
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Infrastrutture

Genova vuole la diga del futuro

Una struttura che trasformerà l'accesso al porto, accogliendo navi da 22mila teu. Ma costa un miliardo e a luglio passerà sotto il vaglio del Comitato 


Una delle priorità, a detta del presidente Luigi Merlo, del piano regolatore del porto di Genova è la diga foranea da 400 metri, un'opera faraonica a 500 metri dalle coste che trasformerebbe l'accesso allo scalo ligure. Ieri l'Authority ha presentato al fiera Logistic Transport di Monaco di Baviera questo progetto faraonico, costoso, su cui l'ente punta molto. 
Si tratta di una struttura a protezione del bacino portuale di Sampierdarena, costerà un miliardo di euro e richiederà cinque anni di lavoro. «La nuova diga – ha detto Merlo - consentirà di accogliere le navi portacontainer fino a 22mila teu, il futuro prossimo per l'evoluzione del naviglio mondiale». La diga innescherà un'imponente infrastrutturazione della zona che includerà, oltre allo sviluppo del porto commerciale di Sampierdarena, anche l'adeguamento del terminal Voltri, l'utilizzo di energie alternative e una nuova struttura tecnologica. 
A luglio, esattamente un anno dopo la sua presentazione, le linee guida del nuovo piano regolatore portuale saranno sottoposte all'esame del Comitato portuale per essere approvate.  «I grandi porti europei - ha spiega Merlo - si stanno adeguando ai nuovi standard imposti dalla crescita del naviglio commerciale. Perché il porto di Genova possa continuare ad essere competitivo deve adeguare le proprie infrastrutture. L'intervento prioritario e propedeutico alle altre opere è la realizzazione della nuova diga foranea, un'opera la cui necessità è fortemente condivisa dall'intera comunità portuale».