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07 ottobre 2024, Aggiornato alle 17,00
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Politiche marittime

Fondo Italiano d'Investimento nel Rina: via libera Antitrust

Operazione da 180 milioni di euro avviata ad aprile scorso. Una newco entrerà nel CdA, con il Rina che manterrà la maggioranza

(rina.org)

Via libera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) all'acquisizione da parte del Fondo Italiano d'Investimento (FII, gruppo Cassa Depositi e Prestiti) del 33 per cento della società di consulenza ingegneristica Rina. Lo si legge nell'ultimo bollettino pubblicato dall'Antitrust.

L'operazione era stata avviata ad aprile scorso e riguarda il controllo congiunto di Rina da parte di FII, nella forma di una newco di FII con un controllo di minoranza sulla società ingegneristica, tramite uno o più aumenti di capitali previsti fino a 180 milioni di euro, sotto forma di equity per una ripartizione delle quote che vedrà Rina mantenere la maggioranza, Fondo Italiano d'Investimento e altri co-investitori rilevare una quota di minoranza fino al 33 per cento e il management aziendale partecipare al capitale con il 2,5 per cento. Ai sensi del nuovo statuto, si legge nel bollettino dell'AGCM, tale newco godrà (sia in sede assembleare che in sede consiliare, per il tramite degli amministratori da essa designati, pari a tre su di un totale di otto o nove) di diritti di veto su materie di rilievo strategico quali l'approvazione del budget annuale e del business plan, le modifiche ai poteri dell'amministratore delegato nonché la gestione dei dirigenti di grado più elevato.

Rina è attiva in cinque settori: classificazione e certificazione navale, certificazione di sistema, di prodotto e personale, consulenza ingegneristica, ispezione e testing. Nel 2022 ha registrato ricavi pro-forma di oltre 700 milioni di euro. Nel 2023 sta confermando gli obiettivi di crescita previsti a quasi 800 milioni di euro. FII è una società di investimento private capital del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, investendo soprattutto su piccole e medie imprese e sui fondi di investimento. 

Secondo l'AGCM l'operazione non comporta rischi per la concorrenza. «Per quanto riguarda le sovrapposizioni  orizzontali - afferma - queste si verificano nelle attività di: consulenza ingegneristica, con quote aggregate che non superano il [1-5%] o sono ampiamente
inferiori all'1 per cento considerando, rispettivamente, un ambito geografico nazionale o mondiale; certificazione, con quote aggregate, quasi interamente attribuibili all'apporto di Rina, del [10-15%] circa o inferiori all'1 per cento anche qui considerando, rispettivamente, un ambito geografico nazionale o mondiale; testing, con quote aggregate inferiori all'1% sia in ambito nazionale che mondiale. Non si registrano, invece, sovrapposizioni orizzontali nel caso delle attività di classificazione e certificazione navale e d'ispezione».

«Eventuali relazioni di tipo verticale – continua l'AGCM - potrebbero identificarsi laddove si consideri che alcune società del gruppo CDP risultano tra i numerosi ed eterogenei clienti che acquistano i servizi resi da Rina; ad ogni modo tali relazioni non risultano tali da produrre significativi effetti concorrenziali».

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Tag: rina