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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 16,22
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Finnlines, fatturato (che cresce) da investire nell'ambiente

Tra gennaio e settembre risultato netto per 426 milioni di euro, in crescita del 17 per cento. Grimaldi: "La capacità si sposta dove c'è più domanda"

(Torsten Behrens/Flickr)

Il fatturato del gruppo Finnlines tra gennaio e settembre è stato di 425,9 milioni di euro, con un aumento del 17 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (363,1 milioni). Lo rende noto l'armatore finlandese, parte del gruppo Euromed Grimaldi. Il risultato del periodo in esame è stato di 69 milioni, in aumento del 27 per cento rispetto ai 54,2 milioni dei primi nove mesi del 2020. L'utile prima di interessi, imposte, ammortamenti, cioè l'EBITDA, è stato di 121,2 milioni (107,2 milioni nel 2020).

Nel frattempo, prosegue la costruzione di tre navi ro-ro ibride e di due navi ro-pax di ultima generazione, all'interno di un programma di costruzioni da mezzo miliardo di euro.

Sempre durante questo periodo, Finnlines ha trasportato 583 mila unità di carico, (536 nel 2020), spedito 124 mila auto (102 mila) e trasportato circa un milione di tonnellate di merce non misurabile in unità. Infine, 439 mila passeggeri (390 mila).

Numeri in crescita per un settore, quello del trasporto dei rotabili circoscritto ai mezzi pesanti, che si è in generale subito ripreso, escludendo però il crollo della produzione automobilistica e del trasporto dei passeggeri. Risorse nuove per la compagnia finlansede, di cui una buona parte dovrà essere investita nelle tecnologie ambientali, nella riduzione delle emissioni, viste le regole internazionali sempre più stringenti sulle emissioni di gas serra. Per le compagnie marittime la questione si traduce in una miriade di iniziative, grandi e piccole, che il presidente e CEO di Finnlines, Emanuele Grimaldi, spiega in una lunga nota.

«Una tendenza al rialzo è proseguita durante il terzo trimestre, quando i volumi di carico sono aumentati quasi su tutte le rotte», spiega Grimaldi. «L'industria automobilistica – continua - ha sofferto per la carenza di componenti e la sosta estiva è stata più lunga del previsto. Tuttavia, poiché la flotta di Finnlines è composta da navi di diverse dimensioni, la capacità potrebbe essere spostata da rotte con una domanda in calo temporaneo ad altre in cui era necessaria una capacità maggiore. Quando le restrizioni ai viaggi sono state gradualmente allentate, i viaggi ricreativi si sono ripresi, sebbene il numero di passeggeri sia rimasto molto al di sotto del livello normale».

«Mentre la carenza globale di container ha messo alla prova importatori ed esportatori e ha portato a interruzioni della catena di approvvigionamento in tutto il mondo, le navi roll-on-roll-off si sono dimostrate modalità di trasporto efficienti e competitive. Finnlines ha trasportato merci ininterrottamente durante la pandemia di Covid-19, offrendo circa 170 partenze ogni settimana».

«Finnlines ha effettuato notevoli investimenti in tecnologia ambientale e nel rinnovamento della sua flotta negli ultimi anni, ma ci sono nuove sfide da affrontare. Sia a livello globale che all'interno dell'Unione europea, sono in discussione numerose proposte. La Commissione europea intende ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. In precedenza, l'International Maritime Organization ha fissato l'obiettivo di riduzione minima del 50 per cento, rispetto al 2008».

La Commissione Europea ha anche proposto di includere il trasporto marittimo nel sistema di scambio di emissioni, dopo vent'anni di mercato per le industrie pesanti e gli aerei. Inoltre, la prevista iniziativa marittima FuelEU fisserà un limite massimo al contenuto di gas serra dell'energia utilizzata dalle navi. La direttiva del regolamento Ue mira a promuovere le tecnologie pulite e scoraggiare l'uso di combustibili fossili. La proposta di una tassa sulle emissioni di carbonio, che l'International Chamber of Shipping ha presentato a settembre scorso, ha lo scopo di accelerare la creazione di un mercato che renda praticabile il trasporto marittimo a emissioni zero.

«Per raggiungere l'ambizioso obiettivo di diventare carbon neutral, potrebbe essere necessario modificare le navi esistenti con nuovi serbatoi e motori in modo che possano funzionare con nuovi tipi di carburante. Tuttavia, agli attuali ritmi di produzione, i combustibili a zero emissioni di carbonio non sono disponibili in commercio nella scala necessaria per la flotta globale. Oggi, Finnlines si concentra sulla nuova tecnologia delle batterie, sul design idrodinamico delle navi, sui sistemi di lubrificazione dell'aria e sui pannelli solari delle sue nuove costruzioni. Diverse navi esistenti saranno attrezzate per utilizzare l'energia da terra, ove disponibile. Inoltre, si sta studiando la transizione graduale a combustibili privi di carbonio e rinnovabili».

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