|
adsp napoli 1
17 marzo 2025, Aggiornato alle 16,02
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Infrastrutture

Dragaggio e competitività, il porto di Gioia Tauro si presenta all'Europa

Una delegazione di Bruxelles ha visitato lo scalo calabrese per valutare i piani di sviluppo del primo hub di transhipment italiano


Bisogna scendere a 18 metri di profondità per vedere il futuro del porto di Gioia Tauro. I fondali dello scalo calabrese, da poco dragati, rappresentano infatti il nucleo dei programmi di sviluppo del primo hub di transhipment italiano. Ne sono convinti il commissario straordinario del porto, Davide Giuseppe Barbagiovanni Minciullo, e il segretario generale, Saverio Spatafora, che ieri hanno accolto una delegazione europea guidata da Andrea Cozzolino, vicepresidente della Commissione per lo Sviluppo Regionale. L'europarlamentare è giunto a Gioia Tauro con l'obiettivo di poter inquadrare la posizione dello scalo all'interno delle strategie europee in materia portuale, da avviare con la nuova programmazione di finanziamenti comunitari "Pon Reti e Mobilità - 2014/2020".

L'importanza del dragaggio
A tale proposito, il commissario Barbagiovanni ha illustrato i progetti messi in atto e programmati dall'Autorità portuale. Primi fra tutti i lavori di dragaggio, conclusi di recente, che hanno garantito una profondità del canale portuale pari a 17-18 metri. Si tratta di una condizione infrastrutturale strategica per lo scalo che è l'unico, a livello nazionale, ad avere le caratteristiche per poter agevolmente ricevere le navi di ultima generazione in pieno carico. Non è un caso, infatti, che la Msc London, una tra le portacontainer più grandi al mondo, ha fatto il suo ingresso in Italia, lo scorso gennaio, passando prima dal porto di Gioia Tauro, in cui già nel 2014 sono approdate 1.444 navi, movimentando quasi tre milioni di teu.


Zes e agevolazioni
Nel corso dell'incontro, sono state approfondite diverse iniziative finalizzate a dotare lo scalo di una sempre maggiore infrastrutturazione. Tra le proposte in campo, l'istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) e le possibili misure agevolative necessarie a rendere competitivo lo scalo di fronte ai suoi competitor internazionali dove, contrariamente a quanto accade a Gioia Tauro, non sono in vigore le tasse d'ancoraggio, i costi delle accise sui carburanti sono inesistenti e quelli del costo del lavoro sono nettamente inferiori.