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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Divieti Brennero, Italia ricorre alla Corte Ue contro l'Austria

Il Consiglio dei ministri ha deciso di appellarsi all'istituto che garantisce l'osservanza del diritto comunitario

"Le torri", sede della Corte di Giustizia dell'Unione europea. Lussenburgo (sprklg/Flickr)

Il Consiglio dei ministri, nel corso dell'ultima riunione in cui è stata approvata la legge di bilancio, ha deciso che ricorrerà alla Corte di Giustizia dell'Unione europea contro i divieti austriaci – che vanno avanti da anni – i quali limitano il passaggio dei mezzi pesanti su circa cento chilometri di autostrada che collegano il passo del Brennero con il comune austriaco di Kufstein. La Corte ha il compito di garantire l'osservanza del diritto comunitario nell'interpretazione e nell'applicazione dei trattati fondativi dell'Unione europea. In questo caso, quindi, verificherà, per esempio, se i divieti austriaci ledono la libera circolazione delle merci in Europa (e quindi la concorrenza).

Le ragioni dietro la scelta dell'Austria sono legate, come ha spiegato a più riprese il governo austriaco, all'abbattimento delle emissioni inquinanti nella regione da parte dei mezzi pesanti. I divieti riguardano infatti specifiche categorie di mezzi meno aggiornati sulle tecnologie di riduzione delle emissioni (ma comunque legittimati a circolare). La regione è però strategica per il transito delle merci e queste limitazioni negli ultimi anni hanno comportato periodi di intenso traffico, rallentando pesantemente gli scambi tra Italia e Germania e, indirettamente, vanificando in parte anche lo scopo per cui sono pensati questi divieti.

Secondo l'associazione degli autotrasportatori Anita la decisione del governo italiano di ricorrere alla Corte di Giustizia europea è storica. «Fin dal suo insediamento – commenta il presidente di Anita, Riccardo Morelli, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha pubblicamente riconosciuto e costantemente evidenziato la concorrenza sleale determinata dalle misure unilaterali dell'Austria a danno del settore e dell'intera economia italiana». Per Thomas Baumgartner, delegato di Anita e presidente fino a pochi mesi fa dell'associazione, «oggi si passa finalmente dalle parole ai fatti. Da anni l'Anita ha spinto i vari governi [italiani] a prendere le difese dell'Italia contro le ingiustificate limitazioni austriache e con questo atto senza precedenti abbiamo avuto dimostrazione della particolare attenzione che il governo Meloni ha concretamente messo in pratica».

Ora spetta alla Corte di Giustizie dell'Unione europea indagare sulla controversia e individuare eventuali responsabilità e se questi divieti rappresentino una misura distorsiva della concorrenza.

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