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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Demolizioni navali, per BIMCO bisogna autorizzare impianti extra-Ue

L'associazione internazionale degli armatori sottolinea i progressi compiuti, in materia di sicurezza, da alcuni cantieri di India, Bangladesh o Pakistan


Nell'elenco di cantieri e impianti di riciclaggio delle navi autorizzati dall'Unione Europea allo smantellamento sostenibile dovrebbero esseri inclusi anche stabilimenti extra-Ue. Lo afferma l'associazione internazionale di società armatrici e operatori marittimi BIMCO che ha svolto un'approfondita analisi del settore nel suo "Report on the European List of Ship Recycling Facilities", commissionato dall'associazione alla britannica Marprof Environmental e giunto alla terza edizione. Lo studio rileva come, nonostante nell'elenco dei cantieri autorizzati si continui ad inserire nuovi operatori, questo non ha determinato un significativo incremento della capacità complessiva di demolizione navale dei cantieri autorizzati.

Parlando di extra-Ue, l'associazione si riferisce in particolare ad alcuni impianti dei principali Stati di riciclaggio delle navi come India, Bangladesh o Pakistan. Molti cantieri di questi paesi, sostiene BIMCO, hanno compiuto notevoli sforzi per migliorare le proprie strutture. Inoltre gli impianti europei forniscono soluzioni locali su misura ad un mercato del riciclaggio delle navi di nicchia, oppure si concentrano sullo smantellamento delle strutture offshore. Pertanto, l'associazione sottolinea che i cantieri del vecchio continente, tranne quelli turchi, non si dedicano al riciclaggio delle grandi navi oceaniche e non hanno quindi una capacità sufficiente per la demolizione di queste navi. 
 

Tag: cantieri