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03 maggio 2024, Aggiornato alle 12,49
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Infrastrutture

Democrazia ateniese al porto di Salerno

Per il presidente dell'Autorità portuale, Andrea Annunziata, il 2015 sarà ancora migliore perché il porto sarà ancora più competitivo


di Paolo Bosso

Da un po' di tempo a questa parte Salerno è una democrazia ateniese: piccola, coesa, efficiente. «Se l'Italia fosse come Salerno, avrebbe una crescita del Pil dello 0,5 per cento» l'ha battezzata il premier Renzi qualche giorno fa. Parole da campagna elettorale, ma che rappresentano un giudizio generale che da un po' di tempo campeggia su Salerno.
Di questa isola felice ne ha beneficiato parecchio il porto, cresciuto nel 2014 dell'11 per cento nel traffico, con ottimi risultati nel movimento container (+23%) e passeggeri (+12%). I numeri non sono quelli del grande porto, né potranno mai esserlo: è stato ormai raggiunto il limite morfologico-strutturale. Forse è tutta qui la chiave per comprenderne il miracolo: l'autolesionismo interno, così forte a Napoli, non è possibile a Salerno per il semplice fatto che è una realtà troppo piccola per autodistruggersi in una provinciale concorrenza interna.  Per cui resta solo da ottimizzare il flusso delle merci: a terra con qualche retroporto e soprattutto la "porta Ovest" (allaccio autostradale per i camion che bypassa le strade interne), a mare con dragaggi, banchine più grandi e una stazione marittima per i crocieristi.
«I risultati positivi raggiunti sono destinati a crescere ancora nei prossimi anni» ha detto il presidente dell'Autorità portuale Andrea Annunziata nella relazione annuale dell'ultimo Comitato portuale. «Per la fine dell'anno – continua – il porto di Salerno sarà ancora più competitivo. Ci saranno il completamento dei lavori di ammodernamento infrastrutturale, che consentiranno la realizzazione di nuovi ormeggi dedicati alle varie tipologie di traffico, l'ingresso di navi di ultima generazione e l'attivazione di nuove linee regolari. Tutto ciò, unitamente agli investimenti che saranno effettuati in sinergia con le aree interne, consentirà, senza alcun dubbio, enormi benefici per lo sviluppo dell'occupazione e dell'economia regionale".