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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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D'Agostino torna alla guida del porto di Trieste

Il Tar Lazio annulla - non sospende - la decisione dell'ANAC, che aveva dichiarato inconferibile la presidenza dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale

Zeno D'Agostino

Dopo quasi un mese, Zeno D'Agostino torna alla guida del sistema portuale di Trieste. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso dell'interessato e annullato il provvedimento dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) con cui decadeva la carica di presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale.

Non si tratta di una sospensione del provvedimento dell'ANAC - la richiesta dei legali di D'Agostino era anche questa - ma di un vero e proprio annullamento che permette quindi a D'Agostino di tornare immediadamente, senza altre sorprese, alla guida del primo porto italiano per tonnellaggio, dopo quasi un mese. Nel frattempo, commissario era Mario Sommariva, attuale segretario generale.

La nomina di presidente per D'Agostino era stato dichiarata inconferibile dall'ANAC a inizio giugno per via della presidenza della Trieste Terminal Passeggeri (TTP), società in cui l'Adsp ha una quota del 40 per cento. Per statuto, spetta all'Autorità portuale la nomina del presidente del Trieste Terminal Passeggeri. Quando è stato nominato la prima volta, D'Agostino era commissario e la carica e stata in seguito rinnovata fino alla nomina a presidente dell'Adsp nel novembre 2016. 

Com'è stato spiegato dai giornali nei giorni successivi alla decadenza, la carica di D'Agostino alla presidenza del terminal è in realtà più formale che sostanziale, essendo la TTP diretta da due amministratori delegati. In altre parole, non c'è conflitto. Ci si aspetta un'argomentazione simile nella decisione del Tar del Lazio.

«Il Tar ha fornito un chiarimento atteso e opportuno», secondo Debora Srracchiani, deputata del PD. Secondo l'ex governatrice del Friuli si chiude «una falla sconcertante che era stata aperta nella governance del porto di Trieste e nell'apparato normativo. Con maggiore tranquillità e con più forti motivazioni, ora spetta agli organi legislativi creare le condizioni affinché simili situazioni non si verifichino ancora, né a Trieste né altrove. Il Pd segue con determinazione la strada dell'emendamento ammesso in commissione bilancio».

Soddisfatto anche il presidente di Assoporti, Daniele Rossi. «Fugato ogni dubbio sulla legittimità della nomina. Non possiamo che ribadire quanto sia vitale per la portualità la continuità della gestione delle attività nei porti italiani, che necessitano di un presidio amministrativo operante nel pieno delle sue funzioni. Confidiamo questo sia un primo passo per ristabilire serenità in tutti i porti italiani, in un momento così difficile per l'economia del Paese». 

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