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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Crociere e commesse: Italia, Germania, Francia, Finlandia e Norvegia si accordano sui crediti deteriorati

Gli armatori potranno sospendere il pagamento dei finanziamenti garantiti sui crediti all'esportazione, proteggendo sia le compagnie che i cantieri navali

Norbert Brackmann

Germania, Italia, Francia, Finlandia e Norvegia si sono accordate per sospendere temporaneamente il pagamento dei prestiti pubblici per la costruzione di nuove navi da crociera, quelli erogati dagli Stati in questione attraverso crediti all'esportazione. Lo ha annunciato il ministero dell'Economia tedesco attraverso il responsabile per il Bundestag dell'economia marittima, Norbert Brackmann.

L'accordo stabilisce come sospendere i pagamenti dei finanziamenti statali da parte degli armatori. Queste compagnie di navigazione potranno ora fermare temporaneamente le linee di credito con le banche, anche se riguardano solo questo tipo di prestiti statali.

Le crociere sono stati uno dei settori più immediatamente colpiti dal lockdown mondiale dovuto alla pandemia. Nel giro di un paio di settimane, nelle zone più importanti per le crociere come Caraibi, Stati Uniti, Mediterraneo, Nord Europa e Sud-est asiatico, le partenze e gli sbarchi sono stati bloccati, creando un sacco di difficoltà prima di tutto logistiche, con migliaia di persone tra turisti ed equipaggi, sparsi in tutto il mondo, che sono dovuti rientrare verso casa. L'annullamento delle crociere sta avendo e avrà nei prossimi anni degli effetti molto pesanti sui bilanci delle compagnie marittime e sull'economia dell'indotto. Solo negli Stati Uniti Clia ha calcolato una perdita di circa 92 milioni di dollari e centinaia di posti di lavoro al giorno. Uno scenario che inevitabilmente si ripercuote sulle commesse per nuove navi da crociera, provocando danni a catena sull'industria navalmeccanica che, soprattutto in Europa, è molto basata sulla manutenzione, l'ammodernamento e il rinnovo della flotta delle compagnie crocieristiche. Nei prossimi mesi i cantieri navali rischiano di vedersi tagliare sempre più ordini, che siano commesse già avviate o solo contrattualizzate.

Con l'accordo di oggi tra cinque dei principali stati europei che fanno economia crocieristica, si cerca in qualche modo di mantenere questo equilibrio molto precario che si è creato tra armatori e costruttori navalmeccanici. «C'è il rischio che gli ordini delle navi vengano annullati e che gli investimenti in nuove costruzioni vengano posticipati a causa della mancanza di liquidità», spiega Brackmann. Nella sola Germania i crediti alle esportazioni erogati finora sono pari a 30 miliardi di euro. «Con questo accordo - conclude Brackmann - proteggiamo migliaia di lavoratori e riduciamo il rischio di fallimento delle finanze del governo federale».