|
adsp napoli 1
26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Infrastrutture

Contship e Marinvest puntano su La Spezia. Rimpasto o fuga? "Voci infondate"

I soci del La Spezia Container Terminal confermano gli investimenti annunciati ad ottobre, che prevedono una nuova banchina per movimentare navi più grandi, per arrivare a 1,8 milioni di TEU entro il 2024

Il La Spezia Container Terminal (contshipitalia.com)

Contship Italia e Marinvest rassicurano gli animi sul porto di La Spezia, dove i due operatori gestiscono il La Spezia Container Terminal (LSCT, 60 per cento della società del gruppo tedesco Eurokai, 40 per cento a quella appartenente al gruppo elvetico Msc). Lunedì, al forum "Lo Shipping oltre il virus", organizzato in streaming dal gruppo Gedi, il commissario dell'Autorità di sistema portuale della Liguria Orientale, Francesco Di Sarcina, ha parlato di «forti attriti» tra i due terminalisti e del rischio che «vadano verso altri lidi», riferendosi alla crisi dei traffici generale legata alla Covid e alla saturazione infrastrutturale attuale di LSCT che non gli permette di movimentare più merce.

«Entrambi gli azionisti sono uniti e condividono il loro impegno nella joint venture che ha trasformato, in questi anni, il terminal LSCT in uno dei gateway più efficienti e moderni del Sud Europa. Questa partnership continua ad essere salda e stabile», rispondono in una nota Contship Italia e Marinvest, «profondamente preoccupati» per le esternazioni di Di Sarcina.

Il Consiglio di amministrazione di LSCT conferma il piano di sviluppo annunciato il 29 ottobre. In particolare, si tratta della realizzazione di una nuova banchina di oltre 500 metri di lunghezza, attrezzata con cinque gru di banchina capaci di operare su 25 file di container. Il piano è quello di arrivare a movimentare 1,8 milioni di TEU entro il 2024 e di raggiungere la metà del volume via ferroviaria entro l'anno precedente. La prima fase di sviluppo di LSCT mira a aggiungerei 300 mila TEU, aumentando la quota ferroviaria dall'attuale 32 al 40 per cento. La chiave sarà l'ingresso di navi di ultima generazione, da almeno 20 mila TEU, grazie al nuovo pescaggio disponibile sul molo Fornelli Est (-15 metri) e sul Fornelli Ovest (-14), i cui lavori di potenziamento dovrebbero completarsi entro l'anno. I clienti del terminal potranno così scalare con un carico maggiore, stimato tra i 300 e i 400 TEU in più per nave. 

Per quanto riguarda la possibilità di una scalata di Marinvest in LSCT, o in generale di un nuovo equilibrio societario, i due terminalisti le giudicano «voci anonime e infondate» e si augurano che «cessino definitivamente». «Il terminal di La Spezia – concludono -, così come molti altri terminal, si prepara ad affrontare molte sfide, nel 2021 e negli anni successivi. Siamo oggi a testimoniare una cooperazione tra gli azionisti volta a ottenere un chiaro obiettivo: crescere e continuare a raccogliere nuovi successi».

-
credito immagine in alto