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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Infrastrutture

Cold ironing, il ruolo cruciale delle autorità portuali

Secondo Ferport il prossimo regolamento AFIR dovrà responsabilizzarle espressamente, con l'obiettivo di spingere l'elettrificazione delle banchine e rendere sostenibili i costi

(HamburgPortAuthority/youtube)

di Paolo Bosso

Il FuelEU Maritime e il regolamento sull'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR) costituiscono due importanti atti legislativi europei volti a ridurre le emissioni delle navi. Sono due regolamenti in fase di negoziazione al Parlamento dell'Unione europea che lavorano paralleli: FuelEU impone alle navi in sosta nei porti di utilizzare il cold ironing, cioè di alimentarsi con la "corrente" di terra anziché bruciare gasolio con i motori ausuliari; l'AFIR invece regolamenta l'implementazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi, come appunto il cold ironing, o anche onshore power supply (OPS) 

Ma realizzare l'OPS, soprattutto per i traghetti e le navi da crociera, è complicato. L'elettrificazione delle banchine richiede l'erogazione di enormi quantità di energia, quindi l'addebito di costi ingenti, che non potrebbero essere a carico del solo dell'armatore, che a quel punto gli converrebbe continuare a utilizzare i motori ausiliari di bordo.

La sostenibilità del cold ironing si regge sul sostegno pubblico. Il Comune, oppure un finanziamento statale, un'agevolazione fiscale, riescono ad abbattere i costi di rifornimento energetico. Secondo l'associazione europea dei terminalisti portuali, Ferport, in questa fase di infrastrutturazione del cold ironing dei porti più importanti del mondo, cui ha cominciato anche l'Italia soprattutto nell'ultimo anno, è cruciale che le autorità portuali si facciano carico di promuoverlo e gestirlo lavorando insieme ai terminalisti e al fornitore di energia elettrica. Per questo è importante che la loro figura sia chiarita nei prossimi interventi legislativi del Parlamento europeo, concordando un testo «che specifichi chiaramente - si legge in una nota dell'associazione - quale attore nell'ecosistema portuale è responsabile della fornitura di infrastrutture per i combustibili alternativi. Per introdurre con successo l'elettrificazione delle banchine è essenziale che diversi attori nell'ecosistema portuale-marittimo collaborino. Le autorità portuali hanno un ruolo centrale nell'amministrazione e nella gestione delle infrastrutture portuali, comprese le infrastrutture come il cold ironing. Allo stesso tempo, gli operatori dei terminal devono essere strettamente coinvolti nel processo in quanto le installazioni occuperanno una notevole quantità di spazio sulla banchina, influenzando quindi le operazioni dei terminal. È necessario anche il coordinamento con il fornitore di energia elettrica e con il settore marittimo in modo che l'offerta corrisponda alla domanda».

«La diffusione dell'elettricità da terra comporta enormi costi e rischi di investimento - continua Ferport - questi rischi di investimento non dovrebbero essere trasferiti sugli operatori di terminal privati ​​costringendoli a investire come avviene in alcuni porti. Gli operatori dei terminal hanno un impatto molto limitato sull'uso effettivo dell'energia da terra. La decisione di investire o meno nell'OPS dovrebbe rimanere una decisione commerciale volontaria basata sul ritorno sull'investimento previsto. È inoltre fondamentale a questo proposito che la parità di condizioni tra i porti sia preservata grazie a un quadro giuridico chiaro e armonizzato in materia di responsabilità per gli investimenti».

Entrando nel dettaglio normativo, Ferport spiega che l'intervento sull'AFIR dovrebbe «essere coerente con gli atti legislativi dell'Ue esistenti, in particolare l'articolo 2, paragrafo 5, del regolamento sui servizi portuali [Port Services Regulation], che specifica che l'ente di gestione del porto o, ove applicabile, un'altra autorità competente è responsabile della gestione e dell'amministrazione dell'infrastruttura così come nei punti 157 e 161 alla modifica del 2017 del regolamento generale di esenzione per categoria [General Block Exemption Regulation], che specificano che l'elettricità erogata da impianti di terra rientra nella definizione di infrastruttura portuale».

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