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07 ottobre 2024, Aggiornato alle 17,00
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Infrastrutture

Civitavecchia, convocata l'assemblea della Port Authority Security

All'ordine del giorno, l'approvazione del Piano Operativo Annuale 2021


È convocata a Civitavecchia venerdì 23 ottobre l'assemblea dei soci della PAS (Port Authority Security), dopo il via libera del comitato di gestione, per l'approvazione del Piano Operativo Annuale 2021 (POA) della società in house. IL POA 2020 – riferisce l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale –  prevede un costo complessivo pari a 3.280.000 di euro per un fabbisogno annuo previsto di 134 mila ore di servizio di vigilanza e security portuale.  

Nella seduta dello scorso 20 ottobre il comitato di gestione ha preso atto del documento di pianificazione proposto e dei risultati conseguiti a seguito dell'efficientamento della gestione e della razionalizzazione dei servizi operata nel corso degli ultimi anni che hanno determinato una sensibile riduzione dei costi assicurando i livelli occupazionali e l'elevata qualità dei servizi erogata.  Deliberando all'unanimità la presa d'atto del POA 2021 e dei risultati conseguiti in termini di efficientamento e minori costi ha, quindi, dato mandato al Presidente di proseguire nella medesima politica di riduzione dei costi.    

Positivi riscontri anche da parte dei revisori dei conti che hanno evidenziato come nella valutazione ai sensi dell'articolo 192 del Codice degli appalti si debba tener conto anche di altri parametri oltre a quello puramente economico finanziario. Nel dicembre 2018 il comitato di gestione con delibera n. 62, preso atto della diseconomicità della gestione, si era espresso per il mantenimento e la salvaguardia della gestione in house del servizio di security portuale a condizione di efficientarne la gestione secondo criteri ispirati a obiettivi di contenimento della spesa e aumento della produttività. 
   
A distanza di due anni, ai membri del comitato sono stati illustrati i risultati conseguiti e le azioni intraprese così da superare le criticità emerse. In particolare, con le modifiche apportate alla Convenzione si sono rideterminate le modalità di erogazione dei corrispettivi e la fatturazione degli stessi da parte della società. Si è completamente riformulato l'articolo 4 (tariffe, corrispettivi) della Convenzione con l'introduzione del POA quale strumento di pianificazione e programmazione annuale, redatto sulla base dei fabbisogni dell'Ente e tenuto conto dei costi effettivi e complessivi della società assicurando, in tal modo, la massima trasparenza nella gestione della società e nei rapporti intercorrenti con l'AdSP.    

A seguito della modifica della convenzione si è, pertanto, approvato il primo POA e, nel mese di settembre 2019, il Bilancio d'esercizio 2018 con il riconoscimento dei corrispettivi in conformità alla nuova disciplina definita con la nuova convenzione ed un'attenta ricognizione dei costi riclassificati secondo gli schemi del POA. Nel mese di ottobre 2019 si è infine approvato il POA 2020 relativo all'esercizio in corso.  
  
Contestualmente si sono adottate tutte una serie di misure operative e gestionali, quali l'internalizzazione della figura del direttore tecnico, il trasloco della sede presso locali a disposizione dell'AdSP, l'internalizzazione della tenuta della contabilità, il dimezzamento dei compensi degli organi di gestione e controllo della società, oltre ad una drastica limitazione del ricorso a servizi e consulenze esterne, grazie ad una puntuale revisione dei fabbisogni e una razionalizzazione ed efficientamento dei servizi operativi e della loro organizzazione.    

Grazie alle misure adottate – spiega l'AdSP – si è realizzata, quindi, una generale riduzione dei costi complessivi. In particolare, per quanto riguarda i costi esterni, si è passati dai 456.950 euro del 2019 ai 240.300 euro previsti nel 2021, con una riduzione del 47%, percentuale che comprende anche le spese per servizi esterni, in particolare quelle relative all'espletamento del servizio di vigilanza da parte di società terze alle quali si è fatto ancora ricorso nel 2019 per una spesa pari a oltre 85.000 euro e attualmente azzerate.  
 

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