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19 marzo 2024, Aggiornato alle 09,20
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Brennero, l'autotrasporto italiano scrive a Salvini

Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto e Uniontrasporti chiedono il ripristino della libera circolazione. "L'Austria ci discrimina"


«I divieti di circolazione tirolesi formalmente sono misure ambientali atte a garantire i valori limite della qualità dell'aria. In realtà si tratta palesemente di limitazioni discrezionali del traffico merci europeo volte a favorire le imprese tirolesi». Le principali associazioni dell'autotrasporto italiane - Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto e Uniontrasporti  - hanno inviato al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, un documento relativo alla difficile situazione nel Brennero per la circolazione dei mezzi pesanti provenienti o diretti in Italia. Le cinque associazioni chiedono al governo di affrontare una volta per tutte con il governo dell'Austria la politica dei divieti alla circolazione, considerati dalle associazioni di categoria discriminatori e illegittimi, applicati unilateralmente dall'Austria a vantaggio dei suoi mezzi.

Il Land austriaco del Tirolo, spiegano le associazioni di categoria, da anni porta avanti una politica volta a limitare il transito di mezzi pesanti non tirolesi attraverso la propria regione. Questa politica selettiva colpisce in particolar modo l'economia italiana, dal momento che dal Brennero transita oltre il 10 percento dell'intero import-export italiano. Si tratta di gran lunga della rotta commerciale via terra più importante per l'Italia. Infatti, il 70 percento delle esportazioni terrestri passano attraverso le Alpi e di queste la massima parte attraverso il Brennero, il passo che unisce le due principali manifatture d'Europa, quella tedesca e quella italiana.

I divieti di circolazione tirolesi formalmente sono misure ambientali atte a garantire i valori limite della qualità dell'aria. In realtà «si tratta palesemente di limitazioni discrezionali del traffico merci europeo volte a favorire le imprese tirolesi», scrivono le associazioni. «Innanzitutto – continua la nota - va ricordato come ormai da diversi anni non siano stati registrati superamenti dei valori limite lungo l'asse autostradale tirolese. In secondo luogo, va ricordato come il divieto notturno di transito, attualmente la misura tirolese più restrittiva, non impatti in alcun modo positivamente sulla qualità dell'aria lungo l'asse autostradale, producendo al contrario una concentrazione dei traffici durante il giorno, provocando code, disagi e inquinamento».

Oltre ai divieti di circolazione è in vigore anche un sistema di dosaggio al confine austro-tedesco per i mezzi diretti verso l'Italia. Quando attivato, tale sistema, conclude la nota, «crea lunghissime code con tempi di attesa attorno alle 3-4 ore per attraversare un confine Schengen nell'Unione europea».