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14 maggio 2025, Aggiornato alle 21,28
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Bimco: "L'incertezza cinese condiziona tutti"

Il mercato delle rinfuse dipenderà dalle acciaierie asiatiche, i container devono trovare la ragione dopo l'eccesso di stiva. Solo le petroliere sarebbero in ripresa. Ma le economie emergenti non emergono. L'analisi del  Baltic and International Maritime Council


Il rallentamento dell'economia cinese, soprattutto nell'attività finanziaria - il 7 gennaio la borsa asiatica ha sospeso le contrattazioni a mezz'ora dall'apertura con un calo del 7 per cento delle azioni - saranno l'ago della bilancia di questo 2016. Con un 2015 mai «realmente decollato», lo shipping deve prepararsi ad affrontare un altro anno difficile. Ne è convinta la Baltic and International Maritime Council, meglio conosciuta come Bimco, l'associazione non-governativa che rappresenta il 65 per cento del tonnellaggio mondiale tra armatori, broker e agenzie marittime di 120 nazioni.
 
Se la vitalità dello shipping dipenderà anche nel 2016 dall'economia cinese, le prospettive non sono buone, perché dal gigante asiatico, «uno dei più importanti attori della domanda di trasporto», bisognerà aspettarsi un «incerto e scarso sostegno». Analizzando i tre settori principali dello shipping - rinfuse, cisterne e container – Bimco ha fatto un bilancio dell'anno passato e una previsione per l'anno appena iniziato.

Economia globale, nubi minacciose nel cielo gettano un'ombra sugli sviluppi economici
Il 2015 non è mai realmente decollato, anche se l'attività economica globale sembrava più forte nella prima parte dell'anno. Gli indicatori negativi osservati alla fine del 2014 non sono stati superati e si è assistito a un livello significativamente più basso di crescita del Pil mondiale nel 2015 che nei cinque anni precedenti. Ciò è dovuto principalmente alle difficoltà dei mercati emergenti e in via di sviluppo che hanno fatto le spese dell'instabilità dell'economia cinese.
Tenendo conto che le speranze di una ripresa nel 2016 sono flebili, il trasporto marittimo dovrebbe prepararsi a un altro anno impegnativo, anche se il Fondo monetario internazionale prevede elevati tassi di crescita del Pil mondiale. Con la Cina che ridimensiona la sua crescita futura, lo shipping deve aspettarsi un livello di incertezza e un sostegno più basso da uno dei leader più importanti della domanda di trasporto in tempi recenti.

Cosa bolle in pentola?
Europa e Giappone sembrano di poter fornire sorprese positive nel 2016. La Banca centrale europea e la Banca del Giappone stanno cercando di spingere le loro economie verso «un recupero sostenibile di cui tutti hanno bisogno» afferma Bimco.
Negli Stati Uniti i tassi di disoccupazione sono bassi e la crescita del Pil è elevata. Ciò significa che tassi di interesse più alti potrebbero essere dietro l'angolo. Questo potrebbe aumentare i prezzi ma anche raffreddare gli investimenti e i consumi in tutto il mondo.
L'imprevedibilità della forza di mercato della Cina sta causando serie preoccupazioni. «Non possiamo fare affidamento - spiega Bimco - sulle forze di mercato normali o sulle condizioni di alcune industrie cinesi che stanno portando volatilità alla domanda di trasporto. Quel che è certo è che il riequilibrio della sua economia dagli investimenti ai consumi potrebbe anche trascinare verso il basso la crescita. Questa transizione è attesa da tempo e, dando maggiore sostenibilità, sosterebbe la domanda di trasporto futura». In breve c'è già una «nuova normalità», frutto dell'abbassamento del moltiplicatore del Pil globale.

Rinfuse secche, l'offerta è al ribasso perché la domanda è sbiadita
Di fronte a un calo, ancora in corso, delle importazioni di carbone cinese, il mercato delle rinfuse secche ha avuto qualche problema nel 2015. Le importazioni di minerale di ferro sono state alla pari con il 2014 e l'esportazione di acciaio dalla Cina ha raggiunto un nuovo massimo, di cui ne hanno beneficiato navi di medie dimensioni. Il 2016 dipenderà per di più da cosa faranno le acciaierie cinesi. «Saranno in grado di mantenere una produzione al di sopra dei consumi interni o sostituiranno il minerale nazionale con l'importazione? È ancora presto per saperlo» afferma Bimco.
Alla fine di novembre il Baltic Dry Index ha segnato 498 punti, un nuovo minimo storico. Per la maggior parte dell'anno il grosso delle navi sono state scambiate al di sotto dei costi operativi (OpEx) con conseguenti perdite finanziarie per molte aziende. «L'orribile» prima metà del 2015 ha portato a un nuovo record semestrale di demolizioni, anche se il miglioramento del mercato dei noli nel terzo trimestre ne ha raffreddato l'attività. Tuttavia la crescita della flotta ha registrato il punto più basso degli ultimi dodici anni.
Nel 2016 Bimco si aspetta una crescita del 2 per cento dell'offerta (era del 2,6 nel 2015), spinto da un nuovo record di demolizioni. Sul lato della domanda, la crescita dovrebbe rimanere stabile. Le difficili condizioni della Cina incideranno sul livello di rischio.

Cisterna, dopo la tempesta perfetta si aspetta un anno più costante
Nel 2015 entrambi i mercati, quelli delle navi da trasporto di petrolio greggio (crude tanker) e raffinato (product tanker), si sono goduti una scena straordinariamente forte, innescata dal calo del prezzo del petrolio a metà 2014 e sostenuta da una bassa crescita dell'offerta l'anno seguente. Dallo schianto del 2008, è stato l'anno migliore per tutto il settore. I forti margini di raffinazione hanno mantenuto alta la domanda per tutto l'anno, con una pausa momentanea e necessaria dovuta alla manutenzione delle raffinerie. Per quest'anno è possibile che ci sarà un rallentamento della domanda dovuto alla significativa crescita nell'anno scorso di scorte di petrolio.
Bimco si aspetta il ritorno dell'Iran nel mercato del greggio, interrompendo così gli schemi di scambio attuali. Il paese mediorentale ricostruirà la sua quota di mercato, cercherà di prendere il posto dei concorrenti vicini e di quelli dell'Africa occidentale nella fornitura dei mercati europei e asiatici. «Solo il tempo ci dirà se questo porterà a una più alta domanda di navi cisterna, ma noi non ce lo aspettiamo» sostiene Bimco.
La diapositiva pluriennale per la flotta di crude tanker è stata invertita nel corso dell'anno scorso. Bimco si aspetta che la flotta di questo segmento cresca di circa il 4,5 per cento nel 2016 (2,3 per cento nel 2015). Visto che è improbabile che la crescita della domanda si mantenga sullo stesso elevato livello elevato, seguirà una pressione al ribasso sui tassi di nolo.
«Ci aspettiamo - commenta Bimco -  condizioni analoghe di mercato per le product tanker, con un'alta crescita dell'offerta è una domanda più "morbida" dopo l'inverno. Per tutto l'anno sono previsti noli più bassi dell'anno scorso. Bimco stima per questo tipo di navi una crescita dell'offerta analoga al 2015, intorno al 5,5 per cento.

Container, una crescita dei traffici è fondamentale per ripristinare il mercato 
La scarsa domanda europea rispetto alla crescita delle importazioni negli Stati Uniti ha rallentato la domanda di navi portacontainer in modo significativo. Al tempo stesso, 900mila teu di navi di grande capacità sono state consegnate. Nel complesso, lo squilibrio di mercato è peggiorato: l'offerta è cresciuta negli ultimi quattro anni (8 per cento nel 2015) mentre la domanda ha segnato un calo per tre anni consecutivi. La mancanza di crescita dei volumi dall'Asia all'Europa è particolarmente preoccupante perché accelera una "cascata" di navi che intasano soltanto la rete di trasporto. La ripresa dei tassi di nolo all'inizio dell'anno non era basata su una ripresa delle fondamenta del mercato, così sia gli spot che i time charter sono crollati verso la fine. Per riprendere le importazioni di container in Europa è necessario da un lato che l'euro si rafforzi sullo yuan, dall'altro che i rivenditori ritornino ad accumulare.
Verso la fine del 2015, il "vuoto" delle navi container ha raggiunto un picco che non si vedeva dal 2010 con oltre un milione di teu, con navi inattive, di tutte le dimensioni, rapidamente rimosse dai servizi, ma ciò non è stato abbastanza per contrastare il calo della domanda e la conseguente erosione dei ricavi. In conclusione, ciò che resta da fare per il settore container e riequilibrare i fondamentali. Così come il moltiplicatore del Pil sul commercio limita il rialzo della domanda, allo stesso modo è della massima importanza che i singoli operatori applichino un'attenta gestione della capacità. L'anno scorso sono stati consegnati più di 1,6 milioni di teu di capacità. Per il 2016 si prevede un flusso più basso intorno al 3,5 per cento, ma non è sufficiente, significa che le queste condizioni persisteranno per un altro anno.
 
Adattamento a cura di Paolo Bosso. Fonte