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19 aprile 2024, Aggiornato alle 15,59
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Armatori

Autoproduzione, la Capitaneria: "Il personale di bordo deve essere esclusivo"

Lo scrive Luigi Giardino, capo del VI reparto del Comando, interpellato da un avvocato su un caso che riguarda Caronte&Tourist a Lampedusa

(Erik Wilde/Flickr)

Per l'autoproduzione l'armatore deve disporre di personale dedicato e aggiuntivo, per cui non è sufficiente la sola tabella di armamento, quella che dispone dell'organico di bordo. Lo ha rimarcato, come segnalato da Shipping Italy, Luigi Giardino, capo del VI reparto (sicurezza della navigazione) del comando delle Capitanerie di porto, interpellato dall'avvocato Francesco Rizzo in rappresentanza della cooperativa Pelagica a proposito di un contenzioso sull'autoproduzione nel porto di Lampedusa richiesto da Caronte&Tourist.

L'autoproduzione portuale è l'attività di rizzaggio e derizzaggio nelle manovre di uscita o entrata di una nave operata dal personale di bordo della compagnia marittima, quindi senza usufruire come di consueto dei portuali di terra dello scalo di approdo.

Giardino si rifà all'articolo 4-bis della legge 84/94 nella versione riformata del 2020 (quella che istituisce le autorità di sistema portuale), dov'è scritto che «la nave – afferma Giardino - è autorizzata a svolgere le operazioni in regime di autoproduzione a condizione che sia dotata di personale idoneo, aggiuntivo rispetto all'organico della tabella di sicurezza ed esercizio della nave e dedicato esclusivamente allo svolgimento di tali operazioni».

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