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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Infrastrutture

Al Salerno Container Terminal arriva una nuova gru di banchina

Un anno caratterizzato da importanti espansioni e potenziamenti per il polo gestito dal gruppo Gallozzi


Il Salerno Container Terminal continua a potenziare il suo terminal. Dopo la consegna durante l'anno di sette mezzi meccanici per le movimentazioni di piazzale, oggi è arrivata una ulteriore grande gru per lo sbarco e l'imbarco di contenitori su navi di ultima generazione. Un nuovo investimento di 5 milioni di euro che porta a sette le gru di banchina disponibili. La gru è una Liebherr modello LHM 600 HR, con un'altezza torre di 50,7 metri, uno sbraccio massimo di 58 metri, un'altezza di cabina di 37 metri ed equipaggiata con due twin lift spreader da 32,5 tonnellate.

«Il 2023 già si annuncia con nuovi servizi e nuovi investimenti, in uno scenario di continua evoluzione positiva», commenta il presidente del Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi. «Gli ultimi mesi del 2022 - continua - evidenziano un netto cambiamento dello scenario con una forte ripresa per Salerno Container Terminal dei traffici contenitori». Il terminal ha infatti movimentato circa l'11 per cento di TEU in più, sia ad ottobre che a novembre. «Se pensiamo - continua Gallozzi - che nella prima parte dell'anno ancora si evidenziava una certa contrazione, tra il 3 e il 5 per cento, per motivi esterni connessi alla convergenza di diversi fattori negativi presenti sullo scacchiere internazionale, i risultati raggiunti appaiono molto lusinghieri e sono il frutto di politiche espansive, sia commerciali che operative, messe in campo nel periodo di crisi. Proprio nel 2022, in contrasto con la fase critica dello scenario globale, abbiamo portato a termine a Salerno un piano economico di investimenti pari ad oltre 15 milioni di euro, il più consistente realizzato da una impresa privata nell'ambito dei tre porti gestiti dalla Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale, Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia. Abbiamo messo a segno nell'anno una serie di iniziative cruciali per assicurare uno sviluppo stabile e regolare di lungo periodo alla nostra azienda ed al porto di Salerno: il rinnovo ventennale della concessione delle aree portuali del terminal; l'acquisizione del ramo d'azienda contenitori della Amoruso  con l'incorporazione di spazi e traffici».

«Nell'ambito di questo programma complessivo - continua Gallozzi - abbiamo deciso di investire direttamente nella realizzazione del Posto di Controllo Frontaliero del porto di Salerno, con una spesa complessiva di 1,5 milioni. Si tratta di un passaggio fondamentale per mantenere alta la competitività: il Pcf svolge controlli sanitari e doganali quotidiani sulle merci provenienti dai Paesi Terzi e destinate al consumo umano, favorendo l'attività delle Autorità e degli organi di vigilanza competenti in materia di Dogana, Sanità Pubblica e sicurezza alimentare. Oggi il livello di competitività dei porti non si misura più solo facendo riferimento ai volumi di traffico.  Assume importanza crescente il cosiddetto indice di connettività, il numero cioè dei differenti mercati nel mondo rispetto ai quali il porto riesce a garantire un collegamento marittimo a favore delle aziende del territorio. È l'indice quindi che misura la capacità del porto a sostenere l'affermazione del Made in Italy a livello globale. Combinando efficienza operativa e capacità commerciale, oggi non c'è linea di navigazione internazionale che non scali SCT nel porto di Salerno. L'acquisizione, nel corso della seconda metà dell'anno, di sette nuovi collegamenti marittimi (mediterranei e d'oltre oceano) ha portato a ventuno la media degli approdi containers settimanali operati dalla società, con un totale di circa 1.100 scali all'anno, solo per questo comparto.

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