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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Aeroporti, Lupi fa il punto sul Piano nazionale

Nella sua informativa al CdM, il responsabile dei Trasporti ha indicato le strategie di potenziamento delle infrastrutture e le misure di razionalizzazione dei costi dei servizi


Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha fatto il punto sul Piano nazionale degli aeroporti. Nella sua informativa al consiglio dei Ministri, Lupi ha ricordato che il piano illustra il nuovo assetto dell'aviazione generale e della rete per il trasporto merci, elencando i criteri per l'individuazione degli aeroporti con interesse nazionale e le condizioni per comprenderne di ulteriori tra quelli strategici.
Il documento contiene poi l'indicazione delle strategie di potenziamento delle infrastrutture, dell'accessibilità ed intermodalità e le misure di razionalizzazione dei costi dei servizi aeroportuali.
 
Il Piano in sintesi


Undici aeroporti strategici: Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo, Cagliari, Pisa/Firenze.


Ventisei di interesse nazionale: Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero.


Per individuare gli scali strategici, il territorio nazionale è stato ripartito in 10 bacini di traffico, con distanza massima di due ore di percorso in auto dallo scalo, e per ciascuno è stato identificato un aeroporto strategico, con l'eccezione del Centro-Nord, dove ce ne sono due. Questi bacini sono: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord, Centro Italia, Campania, Mediterraneo/Adriatico, Calabria, Sicilia orientale, Sicilia occidentale e Sardegna.


Oltre gli 11 hub strategici, tutti gli altri aeroporti presenti in ciascun bacino, spiega il Piano, possono essere considerati di interesse nazionale, purché si realizzino due condizioni:
- che l'aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo;
- che l'aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole.
Entrambe le condizioni andranno verificate sulla base del Piano industriale (la seconda anche sulla base del Piano economico-finanziario) e la verifica periodica sarà effettuata dal Ministero in collaborazione con l'Enac. Con l'informativa al CdM si è aperto formalmente l'iter di approvazione del Piano nazionale degli aeroporti che sarà poi discusso in sede di Conferenza Stato-Regioni e successivamente, dopo un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri per l'approvazione, sarà inviato al Parlamento e sottoposto al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti. L'aggiornamento periodico del Piano è previsto ogni tre anni.