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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Infrastrutture

Venezia, al via i dragaggi sul Malamocco-Marghera

Il Provveditorato alle opere pubbliche autorizza l'escavo i 537 mila metri cubi al costo di 15 milioni di euro. Musolino: "Aspettavamo da anni"

Il canale Malamocco-Marghera di Venezia

L'ufficio per le opere marittime del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Venezia ha autorizzato l'escavo del canale Malamocco-Marghera a quota prevista dal Piano regolatore portuale, ovvero meno 11 metri, nel tratto compreso tra il Bacino di evoluzione 3 e San Leonardo. Il tutto al costo di 15 milioni di euro.

Un passo importante per il porto commerciale della Laguna, atteso da diversi anni. Nello specifico, gli escavi permetteranno di rimuovere circa 537 mila metri cubi di fanghi. I sedimenti di categoria B e C verranno conferiti nell'Isola delle Tresse, mentre quelli di tipo A saranno utilizzati per il ripascimento di una serie di barene. In una comunicazione separata, il Provveditorato ha autorizzato anche l'escavo di oltre 6 mila metri cubi di sedimenti nel canale industriale Ovest di Porto Marghera che potrà essere riportato alla quota di pescaggio di -11 metri. I lavori di escavo sono già stati aggiudicati con procedura aperta.

«Ci sono voluti anni, troppi sicuramente, ma finalmente, grazie anche alla preziosa collaborazione del Provveditore Cinzia Zincone e all'attiva partecipazione di tutta la comunità portuale veneta, possiamo dire di aver sbloccato il nodo degli escavi in Laguna», ha commentato il Commissario straordinario dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Settentrionale, Pino Musolino. «L'autorizzazione pervenutaci in queste ore – continua - ci permette di riguadagnare il pescaggio perso negli ultimi anni e, di conseguenza, di migliorare sensibilmente l'accessibilità nautica della principale arteria di comunicazione del porto veneziano. In parole povere, il porto di Venezia potrà presto riallacciare i preziosi rapporti con gli operatori internazionali che si erano raffreddati a causa di un assurdo impasse burocratico. Ciò vorrà dire riportare in Laguna i collegamenti diretti e i servizi di feederaggio con i principali hub portuali del Mediterraneo e dell'Estremo Oriente, alimentando il lavoro dei nostri terminal, servendo con maggior efficacia l'industria veneta e sviluppando nuovi e competitivi servizi logistico-portuali. Il lavoro da fare per recuperare il terreno perduto è ancora grande – conclude Musolino – ma confido che la convergenza politico-amministrativa di questi ultimi mesi possa gettare le basi per un solido rilancio che dovrà passare, necessariamente, anche per il recupero dei pescaggi del porto di Chioggia».

Tag: venezia - dragaggi