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25 aprile 2024, Aggiornato alle 12,04
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Logistica

UNCTAD: nel 2020 lo shipping è calato del 3,8 per cento

Il traffico complessivo perde meno del previsto, grazie all'eterogeneità della pandemia e agli ammortizzatori sociali che hanno contribuito a far esplodere l'e-commerce


Il commercio marittimo internazionale nel 2020 ha movimentato 10,64 miliardi di tonnellate di merce, contro gli 11,07 miliardi del 2019. Lo rileva la Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) nel suo Review of Maritime Transport 2021, il bollettino annuale con tante informazioni sul trasporto via mare. 

Un calo, quindi, del 3,82 per cento, leggermente inferiore alle previsioni dell'UNCTAD di qualche mese fa, che prevedeva un tasso superiore al 4 per cento. Nel 2021 si prevede un aumento del 4,3 per cento, anche se ci sono troppe incertezze, la pandemia è tutt'altro che superata e le variabili sono troppe. Negli ultimi due decenni il tasso di crescita annua del commercio marittimo è stato del 2,9 per cento. Nel 2022-2026 l'UNCTAD prevede un tasso in rallentamento al 2,4 per cento.

Nel 2020 il trasporto dei container è stato pari a circa 815 milioni di TEU, in flessione dell'1,2 per cento rispetto al 2019. Per il trasporto delle navi cisterna il colpo accusato è stato maggiore.

Tutto sommato, rileva l'UNCTAD, i volumi sono diminuiti meno del previsto e alla fine dell'anno sono rimbalzati, ponendo le basi per una trasformazione della filiera logistica globale e dei modelli commerciali. La pandemia di COVID-19 ha interrotto la catena di trasporto marittimo, sebbene con effetti meno dannosi di quanto previsto. Nella prima metà del 2020, quella dei lockdown dei paesi industrializzati, ha causato una contrazione del commercio marittimo del 3,8 per cento. Nella seconda metà dell'anno c'è stata una ripresa asimmetrica, più normalizzata nel terzo trimestre, sia per il commercio containerizzato che per le merci alla rinfusa. 

La ragione per cui il commercio marittimo ha registrato pochi contraccolpi durante la crisi sanitaria mondiale è riconducibile al fatto che la pandemia si è sviluppata a velocità diverse nei mercati. Inoltre, il rimbalzo del commercio dopo la crisi primaverile del 2020 è stato anche il risultato di aiuti di Stato e stimoli economici senza precedenti dal Dopoguerra, cosa che ha aumento la spesa del consumo con un effetto dirompente sull'offerta di trasporto. In altre parole, l'e-commerce è esploso, soprattutto negli Stati Uniti. Infine, la campagna di vaccinazione ha permesso di ripristinare un po' di relativa normalità. Il rimbalzo è stato abbastanza veloce perché, a differenza di la crisi finanziaria globale del 2009, come per la pandemia, la conseguente recessione economica non è accaduta nello stesso momento in tutti i Paesi.

Il 2020 è stato anche l'anno della crisi del cambio di equipaggio a bordo dei mercantili, delle congestioni dei grandi porti, dei noli marittimi super cari. Per chi volesse approfondire, rimandiamo all'ampio documento dell'UNCTAD

Tag: economia