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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Logistica

Un periodo nero per la logistica dei veicoli

L'automotive soffre la carenza di autisti e sta riducendo la capacità, mentre scarseggiano le materie prime per costruire le auto. ECG si lamenta di come i problemi di produzione vengono scaricati su di loro

(Jerry Clack/Flickr)

L'industria delle automotive continua ad essere scossa dalle forti riduzioni di volume dell'anno scorso e dal calo attuale delle materie prime, dalla volatilità generale delle forniture. «Dall'inizio del 2021 molti produttori non sono stati in grado o non hanno voluto fare previsioni sui volumi di produzione», afferma Wolfgang Gӧbel, presidente di ECG, l'associazione europea della logistica dei veicoli. Regna l'incertezza, per via di una ripresa che c'è stata negli ultimi mesi ma che resta consegnata ai cicli pandemici. L'assenza di previsioni non è più legata solamente alla nota carenza globale di semiconduttori, perché negli ultimi mesi si sono aggiunte anche carenze di alluminio per i telai, di magnesio per i motori, e di pelle per gli interni delle automobili. 

«Non si tratta solo di una riduzione dei volumi – continua Gӧbel - l'efficienza delle operazioni di trasporto è diminuita significativamente e stiamo mettendo in atto tutte le soluzioni possibili per proteggere il business, compresa la riduzione della capacità o addirittura dei giorni di attività dei piazzali. Tutto questo sta accadendo in un momento in cui la maggior parte dei costi sta aumentando rapidamente e l'inflazione è alle stelle».

La riduzione della capacità di trasporto è uno degli aspetti più preoccupanti perché aggrava la carenza di autisti, che stanno migrando verso altri settori e probabilmente per non ritornare più a lavorare su un mezzo pesante. «Molte imprese – spiega Gӧbel - stanno registrando perdite significative e non saranno in grado di investire in una maggiore capacità quando ci sarà la ripresa. In effetti, con un aumento così rapido dei costi operativi, i tassi predeterminati nei contratti di lunga durata potrebbero non essere più economicamente sostenibili». 

Per il direttore esecutivo di ECG, Mike Sturgeon, «è un dato di fatto che il settore della logistica outbound sia trattato in modo completamente diverso dai fornitori della logistica inbound». Sturgeon si riferisce ai produttori di automobili che per anni hanno tratto vantaggio dai fornitori di materie prime (la logistica inbound) sulla base di previsioni di volumi sovrastimati, o senza garanzie, con l'aspettativa che gli operatori delle automotive (logistica outbound) avrebbero ammortizzato qualsiasi oscillazione di mercato raggiungendo comunque livelli di fornitura esigenti. «Non riesco ad immaginare – afferma Sturgeon - nessun altro settore in cui esista un rapporto così unilaterale: secondo la mia esperienza, produttori e fornitori nel segmento inbound  lavorano con grande spirito di collaborazione e nonostante ciò i produttori stessi sono pronti a sfruttare le loro relazioni con i fornitori dell'outbound. È piuttosto sorprendente».

In conclusione, secondo ECG nel breve termine la sopravvivenza dei trasportatori è a rischio, mentre nel medio termine l'industria non sarà in grado di affrontare l'eventuale ripresa dei livelli di volume o di investire nella decarbonizzazione e nelle altre sfide che il settore sta affrontando.

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Tag: automotive