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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Ucina e una poltrona per due, dieci aziende lasciano

Annuncio alla vigilia della nomina del presidente, diviso tra Demaria e Tacoli che rinuncia alla candidatura 


«Non ci sentiamo rappresentati». Così dieci aziende hanno scritto ad Ucina per annunciare l'abbandono dell'associazione aderente a Confindustria nautica (340 aziende e ottomila dipendenti). Un abbandono a pochi giorni della nomina del nuovo presidente, che avverrà venerdì. Le dieci imprese sono: Apreamare, Arcadia Yachts, Azimut Benetti, Baia, CRN, Ferrettigroup, Maltese S.p.a., Marina di Varazze, Mase Generators, Salpa.

Al momento c'è confusione. Lo scontro è sui due candidati alla successione di Massimo Perotti (salito alla guida di Ucina a maggio scorso ma ha abdicato un mese fa): Carla Demaria (Beneteau) e Lamberto Tacoli (Ferretti, foto in alto). Quest'ultimo pare si sia tirato indietro dopo la lettera delle dieci aziende. Ucina prende atto della situazione «con estremo dispiacere» e non ne condivide le motivazioni.

La posizione di Ucina
«In un momento in cui le aziende di tutto il mondo fanno gruppo e sistema – si legge in un comunicato dell'associazione - non si capisce come, a pochi giorni da un momento dove si poteva ricostruire l'unità associativa, per ragioni incomprensibili o protagonismi personali sia stata presa la decisione di danneggiare in modo aprioristico e consapevole un'associazione consolidata e rappresentativa degli interessi generali e non individuali del mondo della nautica».

Secondo Ucina la defezione è stata decisa «nel momento in cui le imprese si sono rese conto che il loro candidato (Tacoli) non avrebbe raccolto i consensi necessari». Una decisione poco democratica per Ucina. Pur preferendo i saggi la figura di Demaria, si è preferito andare avanti con due candidature. «Non è rilevante - afferma Ucina - che il candidato Demaria sia manager di un importante gruppo straniero, essendo già presente in Consiglio come presidente e socia di un cantiere di diritto italiano che produce in Italia imbarcazioni con disegni a firma italiana, con una struttura di oltre 300 dipendenti e un fatturato che la colloca entro i cinque maggiori produttori nazionali».