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07 maggio 2025, Aggiornato alle 17,21
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Infrastrutture

Trieste, il greggio fa crescere i traffici

Lo scalo giuliano diventerà nel 2013 il primo porto d'Italia per traffici complessivi e il decimo in Europa


Soprattutto grazie all'incremento del 20 per cento dei traffici petroliferi, Trieste diventerà nel 2013 il primo porto d'Italia per traffici complessivi e il decimo in Europa. Autorità portuale e Siot – società del Gruppo TAL che gestisce il tratto italiano dell'oleodotto transalpino – prevedono infatti una crescita del trasporto di greggio diretto alle raffinerie del centro Europa che potrebbe superare i 40 milioni di tonnellate, con più di 500 petroliere attese nel Golfo di Trieste. Posto che l'aspettativa di trasportato in chiusura del  2012 è di 35 milioni di tonnellate, l'incremento stimato per il 2013 è appunto di circa il 20% in più rispetto all'anno in corso. Complessivamente ogni anno l'impatto economico sul territorio del Friuli Venezia Giulia è stimato intorno ai 70 milioni di euro. Le maggiori richieste vengono principalmente della raffineria di Karlsruhe nel Baden Württemberg in Germania.
Per far fronte alla previsione di crescita dei traffici la SIOT ha deciso di provvedere ad un aumento occupazionale. L'azienda sta assumendo nuove risorse da destinare oltre alle attività del Terminale Marino anche alle operazioni del Parco Serbatoi di San Dorligo della Valle al fine di adeguarsi alle nuove opportunità. "Sappiamo bene - ha affermato il presidente dell'Ap, Marina Monassi - che la movimentazione delle rinfuse liquide rappresenta il 70% dei traffici del nostro scalo. La SIOT è la linfa vitale per il nostro porto".