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08 novembre 2024, Aggiornato alle 18,37
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Armatori - Cultura

"Titan", il dramma della presunzione

I motivi che hanno causato l'incidente del mini sommergibile in cui hanno perso la vita cinque persone

Il mini-sommergibile "Titan"

di Tobia Costagliola - DL Notizie

"La maledizione del Titanic colpisce ancora! Il Titan come il Titanic". Questi sono alcuni tra i titoli più ricorrenti, nelle scorse settimane, di una stampa mondiale che sembrava impazzita esprimendo il meglio di sé per la solita improvvisata competenza tecnica e il ricorrente ricorso allo "scoop" man mano che credeva e crede ancora di scoprire i più reconditi e misteriosi segreti che sono dietro a questa tragedia che poteva e doveva essere evitata. Cinque persone, non so quanto innocenti e consapevoli, sono morte. Alcune spinte dal desiderio di provare l'ebrezza di una insolita e costosa avventura negli abissi e poterla raccontare, magari corredata di video e suoni, altre col solo intento di una vaga indagine scientifica, tutte senza alcuna consapevolezza dei rischi certi e delle capacità tecniche e strutturali del "mostriciattolo" sottomarino. 

Un mostriciattolo dove non ci si poteva neanche alzare in piedi e muoversi, tanto era disagevole. E, per questo viaggio, 3 di loro, nella veste di passeggeri, hanno dovuto finanche pagare un "biglietto" milionario! Il quarto era un esperto che conosceva a memoria la storia del Titanic, faceva da Cicerone. Il quinto, era il Deus ex machina, Stockton Rush miliardario appassionato di imprese impossibili, Ceo e fondatore della Ocean Gate talmente tronfio, nella sua presunzione, da non rendersi conto che la sua percezione di "sperimentata" onnipotenza era illusoria e frutto di una grossa ignoranza. Al punto di mettere a rischio anche la propria vita oltre che quella dei passeggeri paganti, stolti e ignoranti più di lui. 

Comunque, nessuno di loro aveva ritenuto di dare ascolto ai vari tecnici qualificati che, sia all'interno che all'esterno della organizzazione armatoriale, avevano già da 5 anni, manifestato i loro dubbi sulla sicurezza di questo minisommergibile o "batiscafo" che dir si voglia. Come a tutti noto, il Titan era destinato a portare turisti in visita al relitto del Titanic, giacente a circa 3810 metri di profondità, a circa 486 miglia dall'isola di Terranova. Il giorno 18 giugno, a circa 2 ore dall'immersione, cessano, improvvisamente, le comunicazioni e scatta l'allarme. Il Titan non dà segni di vita e risulta disperso. Iniziano le ricerche da parte Americana e Canadese con largo utilizzo di mezzi di superficie, mezzi sottomarini (anche robot) e aerei, ma senza alcun riscontro fino al 21 giugno, quando i ricercatori percepiscono dei suoni cadenzati ogni 30 minuti ma senza individuarne la provenienza. 

Lo stesso giorno, uno dei robot scopre un campo di detriti sparsi a circa 500 metri dal Titanic e, più vicino, 5 rottami tra cui uno della coda. Ormai 5 svanisce ogni speranza. A questo punto, la Guardia costiera Usa, con una nota, informa che "il sommergibile Titan è imploso e che non ci sono sopravvissuti tra le cinque persone a bordo. L'implosione è, molto probabilmente, avvenuta vicino al Titanic, dove era diretto il sommergibile. Il rottame della coda del Titan ritrovato conferma una catastrofica perdita di pressione". A questo comunicato si aggiunge quello degli armatori Ocean Gate Expeditions."Riteniamo che il nostro Ceo Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, siano purtroppo morti". (La Press

Alcuni dettagli del Titan, divulgati senza alcuna affidabilità, a titolo pubblicitario
Il peso era 23.000 libre (10.432 Kg). Descritto come sommergibile appartenente alla "Classe Cyclops" (Cyclops è solo il nome del gemello costruito nel 2015) Lunghezza: 6,70 m Larghezza: 2,80 m Altezza: 2,5 m Capacità: 5 persone per 96 ore Materiale di costruzione: fibra di carbonio e titanio. Quattro propulsori elettrici che consentono una velocità di circa tre nodi. Le manovre vengono eseguite con vecchi joystick modificati (!) Mancano i reali dettagli tecnici sul controllo della pressione interna, sistemi d'emergenza, impianti essenziali, ecc. 

Ulteriori notizie e considerazioni 
La Società armatrice era la Ocean Gate Expeditions con sede negli Usa, a Everett (Washington) ma il sommergibile era registrato alle Bahamas. A differenza del sottomarino tradizionale, ha una limitata riserva energetica e necessita del supporto di una "nave appoggio" per l'immersione e per il recupero in base alle norme dell'US National Oceanic and Atmospheric Administration. La nave appoggio era la Polar Prince, di bandiera canadese. Il Titan è uno dei tanti sommergibili di proprietà privata esistenti nel mondo, gestito dagli stessi armatori e "capace di raggiungere 4000 metri sotto il livello del mare". Gli armatori avevano già gestito un sottomarino gemello, chiamato Cyclops, fin dal 2015. Tuttavia, il Titan era stato costruito espressamente per consentire a turisti paganti di raggiungere il relitto del Titanic a circa 3800 metri di profondità. 

Era stato progettato per portare fino a 5 persone totali, per 96 ore. 6 Agli occhi di noi poveri mortali che abbiamo girato sui mari, in lungo e in largo, solo in superficie, ma con robuste navi di acciaio, pienamente rispondenti a tutte le norme internazionali attinenti alla costruzione, il Titan si presenta come un giocattolo. Un giocattolo, che ho definito "mostriciattolo", fatto costruire quasi per scherzo, da un miliardario, volitivo e determinato, che sapeva tutto sul Titanic e degli abissi dove giaceva ma che, soprattutto, credeva di poter realizzare, con i suoi ingenti mezzi finanziari, qualunque sogno, anche di quelli che richiedono, oltre alla fantasia volitiva, istruzione, competenza scientifica e rispetto delle norme che regolano qualunque tipo di costruzione navale e la sicurezza sua e delle persone trasportate. Con i suoi mezzi pubblicitari era riuscito anche a dare una impronta scientifica al suo progetto di studio degli abissi e di ulteriore conoscenza della "leggenda" Titanic

Ciò nonostante, da ogni sua iniziativa traspariva la personalità del commerciante, affarista che voleva, giustamente, trarre profitto da brevi crociere sottomarine finalizzate alla ricerca scientifica ed esplorazione sottomarina. Pochissimi passeggeri ma tutti paganti biglietti di "passaggio" milionari. Dicevo "giocattolo". Un giocattolo concepito con la stessa robustezza e leggerezza di un aereo grazie ad una fibra di carbonio e titanio che porta ad uno spessore dello scafo di soli five-inch (13 cm). Al punto che lo scafo si potrebbe definire: fusoliera o addirittura solo "carlinga" di un aereo, date le limitate dimensioni.,Quando emerse la notizia di questa fibra, molti commentarono che poteva forse andar bene nei cieli ma non negli abissi ad alta pressione dove non era mai stata "testata".

Forse anche a me, spinto, da una smisurata presunzione viene da pensare che, all'inizio, Stockton Rush, voleva costruire un aeroplanino o un altro velivolo e poi, improvvisamente, folgorato dalla prospettiva di buoni affari, abbia cambiato idea preferendo andare negli abissi anziché sopra le nubi, con lo stesso mezzo. E invece no! Questo progetto era stato studiato per lunghi anni, coinvolgendo anche personalità di spicco, esperte di esplorazioni subacquee e progettisti di sottomarini, come il famoso regista James Cameron che poi ritenne di "mollarlo" non accettando il suo spregiudicato e arrogante approccio ignorando i più elementari principi sia tecnicoscientifici che di sicurezza.