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02 maggio 2024, Aggiornato alle 08,25
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Eventi

Sette mesi in kayak lungo le coste del Mediterraneo

Due canoisti francesi, partiti da Gibilterra, hanno fatto tappa nei giorni scorsi a Napoli, presentando il loro progetto sportivo-scientifico. Destinazione finale: Istanbul


di Marco Molino 

L'incontro con i canoisti partenopei era previsto in acqua, ma le incessanti onde che si frangevano mercoledì scorso sul tufo millenario della Gaiola hanno sconsigliato l'happening marino organizzato con Louis Wilmotte e Douglas Couet, i due ventitreenni francesi che sette mesi fa sono partiti in kayak dallo Stretto di Gilbiterra con l'obiettivo di raggiungere le coste della Turchia. Un'impresa sportiva, la loro, ma soprattutto un ambizioso progetto (chiamato semplicemente Mare Nostrum) per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati alla protezione del profondo blu.
I due avventurieri, giunti a Napoli qualche giorno prima, sono stati accolti nella sede del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola, la suggestiva struttura a picco sugli scogli completamente ristrutturata dall'associazione onlus nel 2005. Sono arrivati un po' defilati e probabilmente intimiditi da tanta attenzione, quasi muovendosi a disagio sulla terra ferma dopo quasi duecento giorni di navigazione a forza di pagaia. La primavera anticipata che hanno trovato nel Tirreno si è rivelata una benedizione: servirà per ricaricare le pile. "Fin qui è stata davvero dura – ha raccontato Douglas Couet -, soprattutto da quando è cominciato l'inverno, con il mare costantemente  agitato e le frequentissime piogge. Per settimane siamo rimasti praticamente bagnati giorno e notte".
Un'esperienza che li ha resi più forti via via che sfilavano sotto i loro scafi i 1.400 chilometri percorsi lungo le coste di Spagna, Francia e Italia. Anche se in questo cimento la passione sportiva si confonde con la ricerca scientifica. "Abbiamo cominciato questa avventura – ha precisato Louis Wilmotte - per il piacere di viaggiare, di affrontare una sfida che sembrava impossibile. Ma non c'è solo questo. Volevamo fare qualcosa di utile per il nostro Mediterraneo, per contribuire a diffondere la cultura dell'ambiente e della sua salvaguardia. Una consapevolezza che deve necessariamente nascere nelle scuole". Il Mar Mediterraneo è un concentrato di biodiversità marina. Nonostante le sue piccole dimensioni (solo l'uno per cento della superficie totale degli oceani), racchiude la vita di molte specie diverse che rappresentano il dieci per cento del totale conosciuto nel mondo.
Il cammino dei due studenti di oceanografia è ripreso dopo 48 ore, con una breve sosta nell'area Marina Protetta di Punta Campanella, e poi via, lanciando il kayak verso sud. "Vorremmo giungere ad Istanbul a novembre – ha aggiunto Douglas prima di rimettersi in acqua -, quindi in anticipo sull'inizio del prossimo inverno. Ma dipenderà molto dalle condizioni meteo".
Maurizio Simeone, responsabile del Centro studi, ha mostrato con orgoglio ai due ragazzi francesi le isole della Gaiola e il sito archeologico sommerso, descrivendogli le attività scientifiche dell'associazione e chiedendo informazioni sul loro progetto. "Abbiamo avuto il piacere di ospitare Louis e Douglas e di ascoltare la loro storia – spiega – perché condividiamo con entrambi la stessa passione per il mare e la sua tutela. La loro impresa è soprattutto un percorso di conoscenza. Ma senza presunzione: prima di andar via, si sono anche offerti di darci una mano e portare su per le scale i rifiuti raccolti la mattina sulla spiaggia dai nostri volontari".

Foto di copertina: Louis Wilmotte, a sinistra, e Douglas Couet - fonte M. Molino

Fonte fotogallery: CSI -Gaiola