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14 maggio 2025, Aggiornato alle 21,28
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Infrastrutture

Sciopero nazionale, i porti si fermano il 6 marzo

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti proclamano lo stop di 24 ore e spiegano che il Mit sta preparando la riforma del settore "senza consentire ai sindacati di partecipare in maniera costruttiva"


E' fissato per venerdì 6 marzo lo sciopero nazionale di 24 ore dell'intero settore portuale e di 12 ore per i servizi tecnico nautici. Lo hanno proclamato unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti spiegandone i motivi in un comunicato congiunto. "Il disegno di legge ‘Concorrenza', redatto dal Mise e pronto per essere presentato nel Consiglio dei Ministri di domani, sconvolge l'attuale sistema regolato presente nei porti con gravi ricadute sociali. Contemporaneamente - precisano i sindacati - il Mit sta preparando la propria 'riforma' della legge 84 del 1994 senza consentire ai sindacati di partecipare in maniera costruttiva e tenendoli all'oscuro circa i contenuti". Le tre organizzazioni dei lavoratori  ritengono il sistema di regole vigente nei porti vada mantenuto in quanto garantisce stabilità e qualificazione del lavoro, sicurezza di tutti gli addetti, della navigazione e dell'utenza e l'attuale regolamentazione dei servizi tecnico nautici è garanzia per la sicurezza nei nostri scali. "Infine – aggiungono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - torniamo a sollecitare una soluzione all'erronea applicazione del decreto legge 78 del 2010 ai dipendenti delle autorità portuali, applicazione che, nonostante le recenti modifiche apportate dalla legge di Stabilità, continua a penalizzare i lavoratori".