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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Rinnovo traghetti e rimorchiatori, governo pubblica decreto attuativo

225 milioni ciascuno andranno alle nuove costruzioni e all'aggiornamento delle navi in circolazione, 50 milioni ai servizi tecnico-nautici. Assarmatori: "L'aspettavamo da vent'anni"

(cotaro70s/Flickr)

È stato pubblicato il decreto del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che stabilisce i criteri, i termini e le modalità per l'assegnazione di 500 milioni di euro come contributo agli armatori per l'acquisto di nuove navi, l'ammodernamento di quelle esistenti o in costruzione, con l'obiettivo di favorire la transizione ecologica della flotta. 

Le risorse sono finanziate dal piano complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e saranno attribuite a progetti presentati dalle imprese armatoriali che, si legge in una nota del dicasteri, «siano in grado di assicurare migliori performance ambientali e un significativo abbattimento delle emissioni inquinanti delle navi, anche nei porti, grazie all'uso di sistemi di propulsione di ultima generazione, batterie elettriche, soluzioni ibride o comunque innovative sotto il profilo idrodinamico, sistemi digitali di controllo o della sostenibilità dei materiali». Le domande per accedere al contributo dovranno essere presentate tramite posta elettronica certificata entro il 21 novembre, con la procedura di gara che verrà conclusa entro il 31 dicembre tramite l'individuazione dei beneficiari. Per maggiori informazioni sulle scadenze e gli invii, rimandiamo alla pagina del ministero delle Infrastrutture.

Leggi il decreto.

Nel dettaglio, i 500 milioni sono suddivisi in tre categorie:
• 225 milioni sono destinati a interventi di rinnovo delle navi (acquisto di nuove unità navali dotate di impianto di propulsione a basso impatto ambientale, in linea con la definizione di "veicolo pulito" secondo le linee guida della Commissione europea);
• 225 milioni per interventi di completamento di nuove unità navali dotate di impianti di propulsione a basso impatto ambientale, oppure per lavori di modificazione di unità navali o di trasformazione che ne comportino un radicale mutamento delle caratteristiche; 
• 50 milioni per interventi di rinnovo di unità navali operanti nei porti italiani, come i rimorchiatori. Gli interventi comprendono l'acquisto di nuove unità navali a basso impatto ambientale, il completamento di nuove unità o lavori di trasformazione in senso ecologico di unità navali già operative.   

Il ministero precisa che qualsiasi prestazione ambientale deve essere certificata dagli organismi terzi specializzati.

«Con questo decreto - spiega Giovannini - realizziamo un cospicuo investimento che integra gli interventi già avviati per la trasformazione dei porti e dei retroporti italiani e per l'elettrificazione delle banchine, in modo che le navi ormeggiate possano spegnere i motori inquinanti e utilizzare l'energia elettrica presa da terra. Questi diversi interventi sono finalizzati a favorire la transizione ecologica del trasporto marittimo, componente fondamentale del nostro sistema economico. Le ingenti risorse messe a disposizione consentiranno di favorire il rinnovamento delle flotte incentivando gli armatori all'acquisto nuove navi dotate di tecnologia di ultima generazione, con motori in grado di utilizzare combustibili a basso impatto ambientale (GNL, bioGNL, metanolo, idrogeno, ammoniaca), o alla trasformazione di navi già in attività per consentire loro di utilizzare sistemi di alimentazione a minore impatto ambientale, anche attraverso l'utilizzo di biocarburanti».

Commentando il decreto attuativo, il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, parla di una misura «che l'armamento italiano attendeva da vent'anni e che potrà dare un nuovo e determinante impulso agli investimenti nella direzione di una vera e sostenibile politica di transizione energetica. Conduciamo in porto un provvedimento complesso, grazie al lavoro svolto dal ministro Giovannini e dalla direzione generale per il trasporto marittimo del ministero delle Infrastrutture, capaci di rendere questo strumento coerente con gli orientamenti della Commissione europea in materia di aiuti di Stato. Sebbene le normative unionali siano molto sfidanti al punto che potrebbero limitare l'appetibilità della misura, ci impegniamo sin da oggi a lavorare con il massimo impegno per conseguire l'obiettivo del rinnovo delle flotte impegnate sui servizi regolari nel Paese e sfruttare quindi sino in fondo questa occasione per ora unica nel panorama europeo».

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