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16 maggio 2025, Aggiornato alle 17,59
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Infrastrutture

Porto di Genova avvia privatizzazione bacini

Approvate le linee guida. Investimenti per 32 milioni. Affrontate anche le istanze ex Piaggio e Terminal Rinfuse


Concessione per 25 anni, investimenti per 32 milioni di euro e impegno a mantenere, riassumendolo, il personale attuale. Il futuro dell'Ente Bacini del porto di Genova è stato delineato giovedì dal Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del mar Ligure occidentale che ha approvato le linee guida per l'assegnazione e la gestione dei bacini di carenaggio.

Mantenere lo stesso indotto
Dei 32 milioni che l'authority prevede di investire, 20 milioni saranno a carico dell'Adsp e 11 milioni a carico dei privati che si aggiudicheranno la gara la quale, precisa l'Adsp, verrà bandita nei prossimi mesi. Le condizioni adottate dal Comitato di gestione sono due: la riserva di almeno un bacino ciascuno per i due segmenti di mercato serviti - "navi mercantili" (bacini 3, 4 e 5) e "yacht" (bacini 1 e 2) - e l'impegno all'assunzione del personale che opera alle dipendenze della società attualmente concessionaria, mantenendo inalterati trattamenti economici, contributivi e contratto.

Ex Piaggio e Terminal Rinfuse
Il Comitato di gestione ha inoltre affrontato altre due istanze importanti, le nuove destinazioni d'uso per l'area ex Piaggio e quelle per il terminal Rinfuse. Sul primo punto il Comitato ha condiviso e pubblicato la proposta di gestione unitaria presentata da cinque società (Cosmet, Roggerone, Cosnav, Eurocontrol, Phase, quest'ultima già ne occupa una parte). Si prevedono 47 milioni di investimenti e 133 nuovi occupati, di cui una parte potrebbero essere proprio gli ex Piaggio. Se per due mesi non si farà avanti nessun'altra proposta, si provederà con questa formula.
Infine l'Adsp ha rinviato nuovamente la questione "Terminal Rinfuse-Spinelli", dove l'operatore genovese ha richiesto da tempo di utilizzare l'are come terminal traghetti. L'authority chiede tempo per "approfondimenti tecnici". La questione si riassume in due punti: la possibilità materiale di utilizzare come approdo traghetti un terminal rinfuse, e la posizione egemone che andrebbe ad assumere Spinelli il quale ha maggio ha rilevato il terminal, insieme ad Msc, con l'80 per cento delle quote societarie.

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Foto: Roberto Zanleone