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10 maggio 2025, Aggiornato alle 07,48
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Armatori

Messina-Gallozzi, accordo fatto

Sabato è stato firmato il contratto. 150 approdi l'anno e circa 50mila teu. Il porto di Salerno ritorna alla movimentazione pre-crisi


«Dateci un po' più di pescaggio e vi solleveremo il porto» chiosa sorridente Agostino Gallozzi, presidente del Salerno Container Terminal che sabato scorso ha siglato l'accordo dell'anno, quello con l'armatore genovese Ignazio Messina. Almeno 150 approdi l'anno e 50mila teu (quelli che l'armatore garantiva nel porto di Napoli) si riverseranno da luglio in poi quando la compagnia ligure lascerà le banchine partenopee per spostarsi su Salerno. «Questo - spiega Gallozzi su La Città di Salerno - ci consentirà di ritornare alle movimentazioni che avevamo al porto di Salerno prima dell'inizio della crisi».
L'accordo è stata una mossa da vero imprenditore. «Quando hanno iniziato a guardarsi intorno – spiega Gallozzi parlando di Messina - noi abbiamo partecipato alla trattativa di acquisizione delle loro linee, in maniera molto convinta avendo le carte in regola sia dal punto di vista della capacità del porto di ospitare quelle navi sia come capacità della Sct di gestire il loro traffico». «Eliminato l'ostacolo dei fondali – continua Gallozzi - che l'Autorità portuale, bisogna darne atto, ha fatto in maniera molto efficace e in attesa del grande progetto che ci farà fare un ulteriore salto in avanti, si è verificato quello che dicevo qualche tempo fa». Vince la solidità di un porto piccolo ma che lavora tanto per ottenere il massimo dai suoi spazi. L'anno scorso ha ottenuto i dragaggi a tempi record (ora in alcuni punti il fondale arriva a 14 metri) e a breve vedrà allargarsi l'imboccatura, un intervento che permetterà al porto di accogliere navi da 320 metri di lunghezza. Il tutto corollato da Salerno Porta Ovest, 4,5 chilometri di allacci stradali diretti porto-autostrada che saranno pronti tra un anno mezzo. «Nel momento in cui l'Autorità portuale con la presidenza Annunziata ha preso un passo veloce e convinto rispetto all'adeguamento infrastrutturale – conclude l'imprenditore nato a Napoli ma adottato da Salerno - noi come impresa privata che opera nel porto rispondiamo con una sfida a portare a Salerno vettori sempre maggiori».